martedì 17 febbraio 2015

La città, di Barreiro e Gimenez - recensione

Barreiro Gimenez la città recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

La città è un fumetto di Ricardo Barreiro ai testi e Juan Jimenez ai disegni, pubblicata in Argentina sul finire degli anni '70.

Jan, insoddisfatto della propria vita, noiosa e ripetitiva, un giorno prende una scorciatoria per arrivare a casa e si perde. Il luogo dove si trova ora però non è più la città da cui è partito, ma la misteriosa città senza nome.
Si tratta di un agglomerato urbano apparentemente infinito, che si estende in ogni direzione e in cui sembrano valere strane leggi. Non tutte le zone della città subiscono il normale avvicendamento notte-giorno, il clima è incostante, alcuni quartieri sembrano usciti dal passato e altri da remoti futuri.
Nella città non c'è nessun abitante, tranne quelli che, come Jean, vi sono arrivati in passato, dal nostro mondo. Alcuni si lasciano morire, altri cercano di sopravvivere in ogni modo. Ci sono bande di razziatori motorizzati e armati (in stile Mad Max) che pattugliano la città in cerca costante di cibo e prede, eppure non sono loro la minaccia più grande che si nasconde dietro i muri e nelle profondità dei vicoli bui.
Jan, per sua fortuna, incontra Karen, veterana della città, che lo aiuterà a sopravvivere e alla quale si aggregherà nella sua ricerca di una via d'uscita.






Di solito non amo particolarmente le trame surreali. E nella città di Barreiro e Gimenez il surreale abbonda. Eppure, in questo caso le avventure di Jan e Karen mi hanno "preso" fino in fondo. I pericoli che devono affrontare non sono quasi mai palesi, la città li attira in trappole da cui non sembra esserci alcuna via d'uscita, e ogni volta loro sentono la speranza fuggire. Ogni volta, però, riescono a cavarsela per il rotto della cuffia, spesso grazie a grossi colpi di fortuna, quasi che la città abbia una sua volontà e si diverta a metterli a confronto che i loro limiti per poi tirarli fuori dai guai.



Sono evidenti i riferimenti fantascientifici, quali quelli alla saga di Mad Max (Interceptor è uscito nello stesso periodo), ma sono molti i quartieri della città che nascondono riferimenti a opere letterarie o cinematografiche un po' come se fossero in realtà derivati dall'immaginario collettivo. Entriamo in una chiesa, e ci troviamo adoratori di Cthulhu. Scendiamo nelle fogne, e ci troviamo uomini-coccodrillo. E poi il diluvio universale, i mostri della Universal, l'Eternauta e così via.

Come nella maggior parte delle historietas, la storia è uscita originariamente in puntate da quattordici pagine, per cui ogni capitolo, pur essendo in serrata continuity, ha un inizio e una fine, stile di scrittura che ho sempre adorato.
Purtroppo, sempre come nella maggior parte delle historietas, il finale è un po' tronco, e non dà una vera conclusione alla vicenda.
Non cambia la situazione La città 2, saga più breve scritta sempre da Barreiro e disegnata da Garcia Duran, nella quale un investigatore privato seguendo le tracce di una ragazza scomparsa finisce nella città, e nonostante tutto continua nella sua missione. Meno surreale della prima parte, è comunque un buon fumetto e un valore aggiunto alla saga nel suo complesso. Non è necessario leggerlo, ma se vi procurate la versione contenuta in Fantacomix Day n. 4  è incluso insieme a Robin delle stelle di Carlos Trillo e Enrique Breccia (ne parliamo un'altra volta).

Barreiro Gimenez la città recensione


Ed è proprio questa la versione che vi consiglio, perché l'altra edizione, su Euracomix n. 16, porta una versione rimontata e colorata. E il colore non rende giustizia agli splendidi disegni di Gimenez, che forse non mantengono sempre lo stesso livello ma in alcune tavole sono davvero una gioia per gli occhi.

Il Moro


4 commenti:

  1. Ricordo che lo lessi molto tempo fa.
    Una ri-lettura oggi ce la darei di nuovo: non sapevo infatti della versione colorata.

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  2. Mai letto, però devo dire che mi hai incuriosito, soprattutto quando ho letto "l'Eternauta".La mia paura è quella di non riuscire a reperirlo in alcun modo. Sai dirmi se è facile da trovare in giro?

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    1. Eh, io l'ho trovato dal mio rivenditore di fumetti usati di fiducia...

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