venerdì 19 aprile 2013

Racconto: Qui vincere non conta. E una stramberia ammeregana...

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho scritto un racconto per l'iniziativa Morto e mangiato - 100 storie di zombie. Si tratta di un progetto benefico: i proventi della vendita dell'ebook e del cartaceo saranno devoluti all'Associazione Sclerosi Tuberosa e all'A.I.S.E.A. (Associazione Italiana per la Sindrome di Emiplegia Alternante).

Il tema: una storia di zombie. Non importa il genere, horror, comico o romance che sia, purchè ci siano i morti viventi che vanno tanto di moda.

Peccato che il regolamento ponga un notevole limite: 1800 caratteri. Una cartella editoriale. Una paginetta in un libro stampato grosso, e ci sta pure il titolo.
Non ce l'ho fatta a stare nei caratteri, sono arrivato a 3800, corrispondenti a 600 parole. Non potendo quindi partecipare e non avendo altre idee, almeno al momento, per una storia sugli zombi che rispetti i limiti richiesti, ho deciso di darvi in pasto quella che ho scritto.
Niente ePub e niente PDF, stavolta, non credo che ne valga la pena per 600 parole mal contate. potete leggere la storia, dal titolo "Qui vincere non conta", direttamente qui di seguito.



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«Su chi scommetti, stavolta, Luca?»
«Oh, per oggi ne ho abbastanza.» risponde Luca, schermandosi gli occhi dal sole con una mano. Lo stadio olimpico una volta aveva delle coperture per le tribune, ma sono crollate ormai da tempo. «Evidentemente non è giornata, non sono ancora riuscito ad azzeccare il brocco giusto. Ho già perso un maiale e una forma di formaggio. Direi che basta.»
«Beh, puoi anche puntare per chi rimane indietro.»
Luca strizza gli occhi, invidiando gli occhiali da sole di Mario. Lui ha perso i suoi durante la Resistenza, e tutti i negozi della periferia sono stati già abbondantemente saccheggiati. Il centro è in mano alla banda dei Lobos, e il pedaggio gli costerebbe più di qualsiasi paio di occhiali. «No, non mi va. A parte che scommettere sul perdente ci si guadagna pochissimo. Quello che rimane indietro, poveraccio... Sai com'è. Preferisco puntare sugli inseguitori.»
Mario sorride. «Scrupoli morali? Ehilà! Non è che ti sei innamorato?»
«Sono sposato da anni.»
«Appunto!»
Stanno ancora ridendo e scambiandosi pacche sulle spalle, quando lo starter dà il segnale di via colpendo con un tubo di ferro un gong improvvisato con la metà sbrecciata di un'antica campana.
Nello stesso istante, otto corridori con pettorine numerate scattano in avanti, il volto teso, concentrato, i muscoli tremanti per l'adrenalina, gli occhi sbarrati per la paura. Cecchini appostati lungo la pista vigilano perché non ci siano scorrettezze tra loro, e che non cerchino di scappare scavalcando la recinzione che delimita la pista per tutta la sua lunghezza. Sono vietate le spinte e gli sgambetti, ma qualche pugno o qualche contatto violento sono tollerati. Dopotutto, le munizioni sono ancora troppo preziose per sprecarle con leggerezza.
Sono magri ed evidentemente malnutriti, è evidente che non siano veri atleti. Ma si cerca di mettere sempre insieme persone più o meno allo stesso livello, per rendere Le scommesse più equilibrate.
Non appena il primo dei corridori, ancora tutti affiancati, supera la linea dei 100 metri, le gabbie dietro i blocchi di partenza vengono aperte, e otto zombi corrono fuori con la violenza di un'esplosione, silenziosi come sempre.
Le barricate laterali impediscono loro di rivolgere la loro attenzione agli spettatori in tribuna o agli inservienti ai lati della pista, così che non possono far altro che concentrarsi sui corridori.
Sono tutti in buone condizioni, anche se a uno manca un braccio e tutti sono piuttosto macilenti. Riescono a correre in fretta. I vivi sono più veloci, ma loro non si stancano mai.
Gli spettatori hanno un sussulto, quando uno dei morti viventi perde un piede e cade rovinosamente al suolo, tentando poi di continuare la caccia trascinandosi sui gomiti. Ma tanto il ricambio non manca: per rifornirsi basta fare un salto nella zona di quarantena, a nord di Roma e grande il doppio della città stessa.
Il più lento dei corridori viene raggiunto dopo tre giri completi della pista. Subito, tutti gli zombi gli sono addosso. Le sue grida si levano al cielo con forza spaventosa insieme al boato del pubblico, ma cessano in fretta.
Luca indietreggia per non prendersi una gomitata dall'amico, mentre questo saltella gridando: «E Vai!»
«Avevi scommesso sul primo zombi ad acchiapparlo o sul più avanzato dei corridori?»
«Sullo zombi, chiaramente! Quello con la camicia rossa! Mi ha fatto vincere già tre volte, tra ieri e oggi.»
«Buon per te...» borbotta Luca, mentre dai bordi della pista gli inservienti colpiscono gli zombi con i taser, per bloccarli e riportarli nelle loro gabbie, pronti per la prossima corsa.
«Queste corse sono l'unico motivo per cui sono contento che quei mostri possano correre, invece di limitarsi a caracollare in giro come nei film di una volta!» ridacchia Mario, mentre si incammina per andare a incassare la vincita.


****

Allora, che ne dite? Carino?
Mentre pensate a cosa dire per non ferire i miei sentimenti, godetevi questa follia:

Cercavo immagini per il post, e ho messo in Google "zombi corridore".
Beh, giuro che ho scoperto quanto segue solo dopo aver scritto il racconto!


Corse tra gli zombi negli Stati Uniti e in Spagna!

Per sapere di cosa si tratta, questo è il link!

Qui per la pagina ufficiale in inglese!


Lo voglio fare anch'iooo!

E io che credevo di aver avuto un'idea originale...

Roba da matti! voglio esserci! Quand'è che ne fanno una in Italia?

Fatemi sapere cosa ne pensate! Del racconto, non di RunForYourLives!

Ma anche di quello, volendo... :-D


Il Moro.

4 commenti:

  1. Ma non ci credoooooo!! Ma la gente è fulminescion! Ho visto il video della zombie infested 5k race! Ma il tipo vestito da Pennywise? :D
    E la electric fence che ti porta in salvo? Spettacolo!

    Comunque, il racconto è semplicemente bellissimo. Soffre per le sole 600 parole, ma non perché sia scritto male, ma perché vorrei saperne di più, leggere di più! continuare la storia, insomma.
    sarebbe bello organizzare un'ambientazione di zombi un po' tanto fuori dal comune e far vedere com'è il mondo al di fuori dello stadio olimpico e delle corse zombesche!

    Però, un progetto alla volta: o questo o Tex :)

    Saludos!

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    1. Bah, non so se sia bellissimo, ma grazie per i complimenti. :-D
      Non ho pensato a un'ambientazione fuori dallo stadio, io avevo in mente solo la classica ambientazione post-apocalisse in stile Mad Max mischiata con gli zombi. Sì, si potrebbe anche ricavarne una storia più lunga, ma mi sembrerebbe qualcosa di molto "già visto", a meno di non contaminarla con qualche altra idea. Per questo racconto ho pensato solo agli zombi degli ultimi film e al fatto che corrono, cosa piuttosto antipatica alla maggior parte dei fan di questi mostri, e mi è venuto in mente di scrivere qualcosa apposta sull'argomento...
      Il Moro

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    2. Eh il problema del genere zombie è che qualunque cosa uno scriva, è sempre un "già visto".
      Una roba carina dovrebbe essere "in the flesh".
      vatti a guardare la wiki di sto in the flesh:
      http://it.wikipedia.org/wiki/In_the_Flesh_%28miniserie_televisiva%29

      comunque io non sono un appassionato di zombi; ogni tanto, se le storie sono "intelligenti", ci stanno ;)

      Saludos!

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    3. Eh, ho già letto un paio di buone recensioni di "in the flesh", prima o poi me lo guarderò... Ho visto recentemente Dead Set, ho anche la recensione già pronta in "bozze", non male.

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