martedì 11 giugno 2024

Opinioni in pillole, serie animate per adulti: Solar Opposites, Zerocalcare: Questo mondo non mi renderà cattivo, Psycho - pass stagione 2

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. 
Questa volta ho messo insieme tre serie animate destinate a un pubblico adulto, che sia per il tono, per le tematiche, per la violenza o per le tre cose insieme. Questa non è roba per bambini!


Solar Opposites, stagioni 1-4 recensione

Solar Opposites, stagioni 1-4

Che questa serie sia stata creata dagli stessi autori di Rick and Morty è evidente. Lo stile è esattamente quello, anche di disegno, i personaggi parlano nello stesso modo e fanno un sacco di cazzate con le loro tecnologie fantascientifiche. A differenziarla da Rick and Morty è l'approccio che ricorda i cartoni delle "famiglie assurde" quali Simpson, Griffin, American Dad. In effetti anche qui i protagonisti sono una specie di famiglia, nel senso che sono un gruppo di alieni che scimmiotta in qualche modo una famiglia americana. Sono volgari, cattivi, osceni, non hanno nessun rispetto per la vita umana e hanno accesso a tecnologie di livello deus ex machina, nel senso che Korvo non solo può tranquillamente inventare un raggio per risolvere qualsiasi problema (problema che sarà sempre e comunque causato da loro stessi), ma probabilmente l'ha già fatto e casualmente ce l'ha in tasca.
Rick and Morty rimane migliore, per diversi motivi. Uno potrebbe essere che questi alieni sono davvero troppo stupidi e cattivi, un altro che Rick and Morty presenta in continuazione situazioni e ambientazioni nuove mentre i Solar opposites sono comunque sempre confinati sul pianeta Terra. Inoltre, è meno presente quell'approccio da "ti faccio ridere ma quando avrai smesso di ridere e ripenserai al perché hai riso ti sentirai una merda" tipico di Rick and Morty, anche se Solar opposites cerca di migliorarsi in tal senso con il procedere delle stagioni. Invece di mischiare il comico e il drammatico, però, anche andando avanti le cose tenderanno a rimanere separate, con gli alieni che si comportano male con tutti usando la loro fantascienza che sono la linea comica, e il Muro (idea geniale) che diventa l'ambientazione della linea narrativa cupa e drammatica.
No, pur essendo molto simile a Rick and Morty, non è altrettanto bello. Ma questo non vuol dire che sia brutto, anzi! Visione consigliatissima, a patto che non siate deboli di stomaco. Lo trovate su Disney Plus e ne vale davvero la pena.


Zerocalcare - Questo mondo non mi renderà cattivo recensione

Zerocalcare - Questo mondo non mi renderà cattivo

Questa serie, in 6 episodi che durano meno di mezz'ora, racconta una storia decisamente più interessante di quella della prima stagione. I temi sono quelli cari a Zerocalcare, che qui riesce a inserirli in una trama emozionante in cui nessuno ha davvero ragione, sebbene un po' di ragione stia dalla parte di tutti, e il bianco e nero non esistono, laddove invece esistono infinite sfumature di grigio. Come da par suo Zerocalcare mischia tematiche politiche, con forti prese di posizione, con altre più intimiste di autopsicanalisi del protagonista, nel quale molti di noi si possono ritrovare. Non ha paura di criticare e nemmeno di ironizzare sul fatto che le sue critiche perdono il tempo che trovano. C'è spazio per emozionarsi, ridere e magari anche versare qualche lacrimuccia.
Sì, mi è piaciuta più della prima stagione... fino all'ultima puntata, almeno, perché la stagione semplicemente non finisce! 
Alla fine della sesta puntata io, che non mi ricordavo più fossero solo sei, clicco tranquillamente sul tasto per la puntata successiva e ci ho messo un attimo a capire che mi aveva fatto ricominciare dalla prima!
Ora, io non so se per Zerocalcare e gli altri autori e spettatori quella roba è un finale, ma per me non lo è, non è nemmeno un finale di stagione, al massimo può essere un fine primo tempo. Frega niente che sia come funzionano le cose nella realtà, nella fiction le storie e i personaggi devono avere un arco narrativo che inizia e finisce, non rimanere in sospeso perché così tu puoi dire che hai preso uno spezzone della vita dei tuoi personaggi e hai raccontato solo quel particolare episodio, lasciando il resto al di fuori perché tanto le conseguenze non si sa quando arriveranno. Una roba del genere per me non è accettabile ed è da sola sufficiente a bocciare una serie altrimenti splendida. E che cazzo.


Psycho - pass stagione 2 recensione

Psycho - pass stagione 2

La prima stagione l'ho vista nel 2020, quindi non è che mi ricordassi un granché quando ho iniziato a vedere questa... ed è stato un po' un problema, perché ci sono svariati riferimenti alla stagione precedente, non solo per quanto riguarda la trama ma anche a spiegazioni tecniche riguardanti l'ambientazione. Ho fatto un po' fatica.

In questo Giappone futuristico e cyberpunk, la criminalità viene tenuta a bada tramite lo Psycho-pass: un sistema con cui semplicemente inquadrando una persona con un'apposita videocamera si ottiene il suo coefficiente di criminalità latente. Se il numero indicato supera una certa soglia, anche se non ha ancora commesso crimini il bersaglio ha un'altissima probabilità di commetterne in futuro. In questo caso viene arrestato e sottoposto a terapia o, in casi più gravi, giustiziato sul posto.
I poliziotti, qui chiamati sempre "ispettori", sono armati di una pistola speciale (un oggetto molto fantascientifico che può anche cambiare forma per sparare proiettili di diverso tipo) dotata di una telecamera con questo misuratore di criminalità, collegato al Sybil, il sistema centrale che da i risultati. Se il coefficiente di ciminalità è basso, non possono sparare neanche volendo. Se è molto alto, la pistola passa in automatico alla modalità letale, senza dare all'ispettore modo di tornare alla modalità non letale.

E' una di quelle storie fantascientifiche dove l'autore scrive le regole di un mondo, poi si diverte a trovare diversi modi di sovvertirle. Sia nella prima che nella seconda stagione salta fuori qualche cattivo che per motivi differenti non viene rilevato dallo psycho-pass, quindi giù a cercare di capire come mai e come risolvere il problema.
Il tono è molto cupo, serio, indagini tirate durante le quali i personaggi sprecano fiumi di parole in congetture e ipotesi, spesso frammezzate da momenti di azione intensa e perfino splatter. 

Non mi ricordo abbastanza bene la prima stagione da poter dire se la seconda sia migliore o peggiore, credo che più o meno siamo lì. Diciamo che, mentre la prima riguardava "semplicemente" un caso molto particolare su cui indagavano questi ispettori, la seconda, almeno nella parte finale, si rivela essere un tassello più importante per questa ambientazione, destinato ad avere delle conseguenze... Forse.
Non è una serie perfetta, a volte ci si perde un po' troppo in chiacchiere, e ci sono alcuni passaggi logici che sembrano un po' forzati, quella fantascienza giapponese che, soprattutto nei finali, scatta in cose incomprensibili. Ho visto di molto peggio, ma quella tendenza c'è un po' anche qui. Potrebbe essere anche colpa di una traduzione non perfetta, comunque. Si lascia comunque seguire con piacere, grazie soprattutto alle poche puntate di cui è composta. Si finisce in fretta e va via liscia.

Il Moro

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4 commenti:

  1. Ho visto solo la serie di Zerocalcare. Non so se mi sia piaciuta più della prima ma me la sono goduta dall'inizio alla fine, tra risate e copiose lacrime.

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    1. è piaciuta anche a me, è solo il finale che mi ha lasciato interdetto.

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  2. Zerocalcare c'è, funziona meno questa seconda volta, ma ci sa fare.

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    1. ah s' ci s fare davvero, ho letto ultimamente anche il suo ultimo fumetto ed è tanta roba anche quello.

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