martedì 18 maggio 2021

Mortal Kombat (2021). Niente da fare neanche stavolta.

Mortal Kombat 2021 recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Premetto che non sono mai stato un fan sfegatato dei videogiochi di Mortal Kombat. Mi piacevano, ma preferivo Street Fighter e King Of Fighters. Avevo comunque Mortal Kombat Trilogy, e ricordo di averne giocato uno o due di quelli con la grafica 3D, ma non saprei dire i titoli. Conosco quindi il franchise, ma ho affrontato questo film sapendo che non sarei rimasto offeso da caratterizzazioni diverse da quelle viste nei videogiochi.

Sì, perché è praticamente impossibile fare un film di Mortal Kombat che accontenti tutti i fan, per un motivo abbastanza semplice: nei vari MK si sono fin'ora succeduti, secondo Wikipedia, 76 personaggi. Un po' troppi per inserirli tutti, e quindi è piuttosto probabile che il tuo personaggio preferito non ci sia. Ma bisogna comunque inserirne un po', facciamo almeno una decina, no? Nello specifico, qui compaiono Kano, Sonya, Jax, Liu Kang, Kung Lao, Raiden, Shang Tsung, Sub Zero, Scorpion, Mileena, Nitara, Reiko, Goro e Kabal, più quella specie di Reptile (ne ho dimenticato qualcuno?), quindici in tutto. Meno di 76, ma comunque decisamente troppi perché tutti possano essere approfonditi nel modo che meriterebbero, quindi anche se il tuo personaggio preferito fosse tra questi, scelti comunque tra i più classici e rappresentativi (tranne Nitara, chi cavolo è Nitara?), difficilmente il trattamento che gli è stato riservato ti andrà bene. Vedi Goro, qui declassato da principe dell'Outworld a banale sicario.

In quest'ottica, possiamo forse capire perché gli autori hanno deciso di assegnare il ruolo di protagonista a un personaggio originale, tale Cole, mai visto in un videogioco ma che se tanto mi da tanto comparirà nei prossimi.
Peccato che sia comunque la scelta sbagliata, perché Cole è un personaggio visto e stravisto con (sub)zero carisma, superato in simpatia e badassitudine da praticamente tutti gli altri personaggi in scena, compreso lo scemo che grida col martello (interpretato dal colossale Nathan Jones). A parte Shang Tsung, il cui attore "non ha la faccia giusta". O magari gli hanno solo sbagliato il trucco. L'armatura d'oro, rubata al Dave Bautista di L'uomo con i pugni di ferro, non riesce ad aggiungergli carisma.

Mortal Kombat 2021 recensione
Ha la faccia da bonaccione. Ci prova a fare le boccucce da cattivo, ma non gli riesce proprio.

Altre cose sbagliate sono i costumi. Non so se l'abbigliamento di Sub-Zero e Scorpion nei giochi sia cambiato così tanto negli ultimi anni, ma da quelli che si vedono nel film sono quasi spariti il giallo e il blu che erano i colori distintivi, e le maschere sono semplicemente enormi. Sub-Zero fa più paura senza.

Mortal Kombat 2021 recensione
Deve essere almeno una FFP72.


Sembra brutto parlare di trama in un film basato sui combattimenti, eppure bisogna parlare anche di quella: in questo film sul torneo di Mortal Kombat non c'è il torneo di Mortal Kombat. Se combattono uno contro uno è quasi per caso. Ma se la memoria non m'inganna anche in Mortal Kombat - Distruzione totale succedeva più o meno la stessa cosa.
Basta, il resto della trama è troppo stupido perché abbia voglia di approfondirlo, mi limito a dire che sì, forse è leggermente più articolata e meno demenziale di quella dei film precedenti, ma ha un terribile difetto: si prende troppo sul serio. Nei precedenti era chiaro che nessuno pensava di stare recitando Shakespeare, anzi. Qui, invece, sono tutti serissimi e musoni, come se stessero pensando di stare scrivendo la nuova storia del cinema marziale. Anche meno, eh?

Mortal Kombat 2021 recensione
Gente che pensa di fare la storia del cinema.


E i combattimenti? Il fulcro dell'operazione, quello che tutti aspettavamo di vedere?
Eh, coi combattimenti ce la caviamo ancora , però...

Nel primo Mortal Kombat del 1995 la regia di Paul W. S. Anderson, una fotografia valida e delle belle scenografie riuscivano a mascherare la notevole rigidità degli attori nei combattimenti, dei quali solo Robin Shou, l'interprete di Liu Kang (curiosità: interpretò anche Gen nel film Street fighter - La leggenda ed ebbe una parte nel film di Dead Or Alive) sembrava in grado di tirare due pugni.
Il secondo, Mortal Kombat Distruzione Totale , del 1997, aveva combattimenti migliori, grazie a una serie di talenti marziali veri, combattenti i cui scontri che però non venivano valorizzati nel modo giusto da una regia piatta e una fotografia che sembrava quella di una telenovela. 
Non ho mai seguito la serie televisiva Mortal Kombat Konquest, ma il Zinefilo ci dice che aveva combattimenti di ottimo livello.

Io non sono un esperto in cinema marziale (aspetto piuttosto l'opinione del Zinefilo a riguardo), ma in questo Mortal Kombat moderno le coreografie, a parte forse quella del combattimento iniziale di Hanzo già comunque visto per intero nei trailer, mi sono sembrate abbastanza piatte, prive di momenti acrobatici interessanti e inferiori a quelli del secondo film, e non c'è neanche l'ottima padronanza della macchina da presa del primo a salvarle. Spesso, poi, si nota proprio che uno dei due si ferma per dare modo all'altro di effettuare la sua contromossa. Diversi attori mi sono sembrati in realtà dei validi artisti marziali, ma che avrebbero avuto bisogno di una coreografia migliore. Ovviamente, come succede quasi sempre, l'abilità marziale è inversamente proporzionale alla capacità recitativa, e infatti l'unico che sembra in grado di dire tre parole di seguito, l'interprete di Kano, è anche quello che combatte di meno.
In pratica, l'unica cosa in cui i combattimenti di questo film sono superiori a quelli del passato è quella dovuta all'avanzamento tecnologico, e cioè gli effetti speciali, in particolar modo per quanto riguarda i combattimenti di Sub-Zero. Le scene col ghiaccio sono carine, dai.
Gli effetti speciali, però, non sono tutti dello stesso livello. Ammetto di aver preferito il Goro di gomma del film del '95 a quello che si vede qui. E gli ettolitri di sangue sono così palesemente in CGI da risultare imbarazzanti. Almeno il livello di violenza è adeguato.

Mortal Kombat 2021 recensione
Datemi del luddista, ma per me vince la gommapiuma.


Il mitico tema di musicale di Mortal Kombat, che tanto ha contribuito al successo del primo film e che ogni tanto canto ancora adesso, viene qui in parte ripreso durante i combattimenti finali e nei titoli di coda, purtroppo in una versione remixata piuttosto floscia.

Niente, abbiamo un film che si può al massimo mettere allo stesso livello dei precedenti a essere proprio generosi (roba di un quarto di secolo fa, vorrei ricordare), che si lascia guardare solo per poterne poi parlare male al bar, sperando in un allungamento del coprifuoco che ci permetta di insultarlo a dovere.
Peccato, perché il trailer era bello.

Il Moro

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2 commenti:

  1. Arrivo tardi ma ti ringrazio delle citazioni ;-)
    La paura che mi farà male a pelle mi sta tenendo lontano da questa uscita, eppure tempo fa avevo iniziato il ciclo di MK proprio in vista di questo nuovo film: la sensazione che sarà una bojata stratosferica, da distruzione totale, mi inibisce!
    Però prima o poi me lo gusterò e lo infilerò nel Zinefilo ;-)

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