mercoledì 9 dicembre 2020

2001 Nights

2001 nights manga fantascienza hard recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Davvero intrigante questo 2001 Nights. Un manga degli anni 80 di Yukinobu Hoshino, ispirato nel nome e nelle atmosfere, oltre che in alcune tematiche, a 2001 odissea nello spazio, ma senza monoliti alieni.
Un fumetto di hard sci-fi (almeno nelle intenzioni, al giorno d'oggi sappiamo che alcune delle idee proposte sono sbagliate o irrealizzabili) che racconta dell'espansione umana in un cosmo silenzioso e disinteressato. Un ambiente ostile all'uomo, ma senza cattiveria, così che l'uomo si trova spaesato, confuso, forse nella ricerca di un nemico da sconfiggere, ma questo nemico non odia, non attacca, semplicemente esiste.
E anche un fumetto di speranza. Lo spazio viene conquistato non per necessità, ma solo perché è lì, parafrasando le parole di qualcuno. Perché l'uomo deve superare i propri limiti, andare oltre, vedere tutto ciò che c'è da vedere, conoscere tutto ciò che c'è da conoscere.


A ogni capitolo facciamo un salto in avanti di diversi anni, così che non c'è mai uno stesso protagonista. Ogni capitolo è infatti di per sé un racconto a sé stante, che narra di un successivo passo nella faticosa espansione dell'uomo tra le stelle.




Anche quando l'uomo supera il limite della velocità della luce lo sguardo dell'autore rimane intimo: non nascono grandi imperi stellari o federazioni unite dei pianeti, o quantomeno non ci vengono mostrate. Lo sguardo rimane fisso sui pionieri, uomini che sono sì eroici nella loro sfida all'ignoto, ma del tutto umani nelle azioni e nelle reazioni.





Non ci sono alieni, in 2001 Nights. O meglio, ci sono tracce che un tempo siano esistiti esseri intelligenti, un tempo così lontano da essere oltre la storia. Oppure ci sono creature viventi ma primitive, piante e animali, dalle caratteristiche a volte inquietanti, a volte meravigliose. E ci sono forme di vita così "aliene" che è impossibile riconoscerle come tali. Ma, al di là di tutto ciò, la più grande scoperta dell'uomo è di essere tremendamente solo, e perduto, in uno spazio immenso e ostile, fino al punto in cui la fame di nuove scoperte non lascia il posto a un opprimente senso di vuoto, che spinge l'uomo a ritornare sui propri passi.

Un fumetto di difficile interpretazione, questo 2001 Nights. È ottimistico o pessimistico? Probabilmente entrambi. Forse più semplicemente realistico, come è fine ultimo della fantascienza hard.

2001 nights manga fantascienza hard recensione


Ai primi 3 volumi dell'opera originale ne segue un quarto, qualche anno dopo, con cinque nuovi racconti. A parte il primo, gli altri sembrano davvero non c'entrare niente col resto, non sono il massimo, e uno è addirittura incompiuto. Insomma un quarto volume piuttosto inutile, che però non toglie nulla alla bellezza dei primi tre: basta non leggerlo! ;-)

Dal manga furono tratti un OAV intitolato Space fantasia 2001 yoru monogatari nel 1987  e un altro in due episodi intitolato To nel 2009.

Il Moro

5 commenti:

  1. Non saprei, intrigante è intrigante, ma senza azione non riuscirei.

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    1. non è che non ci sia azione, l'azione ogni tanto arriva e quando arriva è esplosiva, ma comunque calcola che il ritmo per la maggior parte dell'opera è compatibile con opere come "2001 odissea nello spazio".

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    2. Sì, ma una cosa è la pellicola altra un fumetto ;)

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  2. Che disegni spettacolari!
    Mi piace l'idea di una storia di fantascienza senza alieni, molto coraggiosa in un genere che sembra schiavo di questa idea: se "Atmosfera Zero" (1981) ci ha insegnato qualcosa, è che si può fare una buona storia senza omini verdi :-P
    Scherzi a parte, mi piace questo soggetto anche se l'assenza di protagonisti mi frena un po'. Per carità, è una scelta "autorevole" (penso alle "Cronache marziane" di Bradbury ma anche a "Io Robot" di Asimov, anche se in edizioni successive si sono inventati una protagonista) però sono uno che si affeziona ai personaggi e mi spiace perderli, quando mi piacciono. (Infatti da fan malato dell'universo alieno soffro tantissimo l'assenza di protagonisti: appena ne azzeccano uno, sparisce!)

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    1. Beh, Alien ha (ogni tanto) protagonisti carismatici che meriterebbero un ritorno, in questo "2001" i personaggi sono per lo più persone normali, per quanto possa essere normale un astronauta, quindi non hanno un grande carisma e non sono particolarmente approfonditi. Non è che ci si affezioni particolarmente ai personaggi, a interessare sono le storie in cui sono coinvolti.

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