venerdì 26 giugno 2015

Terminal Shock, di Giovanni De Matteo - recensione

fantascienza italianaSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Terminal Shock - 2184 Labirinti alieni è un romanzo breve uscito in ebook nel 2013, a opera di Giovanni De Matteo.

La trama copincollata da fantascienza.com:
Da eoni, qualcosa trasmette un messaggio dall’oscurità priva di stelle – e resta in attesa. La trasmissione è la Sequenza, una serie di impulsi codificanti trentuno numeri primi. Un segnale non casuale, senza alcun dubbio. La scoperta della Sequenza nel 2023 è uno degli eventi fondamentali della storia dell’umanità. Quasi 150 anni sono necessari prima che la sorgente del segnale venga identificata in un oggetto ai confini estremi del sistema solare, oltre la Nube di Oort. L’oggetto viene battezzato Terminus.
Cercasi volontario per transito d’azzardo. Compenso negoziabile, anni di tenebra, criosonno. Rischio persistente, ritorno non certo.
Lo psiconauta Thomas Qilliam non può resistere al richiamo dell’annuncio. L’incarico, per conto di un inusuale consorzio tra la Tachyon Corporation e la Repubblica di Adams-LeVerrier, consiste nel raggiungere Terminus e recuperare una nave spaziale di ultima generazione, la AVS Hekate, vettore di una missione segreta precedente. La prima spedizione ha interrotto le comunicazioni poco dopo aver raggiunto l’obiettivo e include, tra i membri dispersi, uno psiconauta rivale, Dimitri Rachmaninoff. Un’occasione imperdibile per Qilliam, studioso di artefatti inspiegabili e di fenomeni ai limiti della conoscenza umana. Partecipano alla missione di soccorso una squadra di specialisti – la pilota Veruska Teng, l’astrofisica Rahel Vikram, l’IA incorporata Qi-Ang – e un manipolo di soldati scelti, i Barracuda del Maggiore Katje Harkness.
Dopo quattro anni di criosonno, la seconda spedizione raggiunge Terminus, che si rivela essere una titanica struttura frattale del diametro di centinaia di km, apparentemente abbandonata, e dalla funzionalità ignota. Attraccato alla costruzione, il guscio della AVS Hekate. Non servono le capacità inferenziali di uno psiconauta per comprendere che l’unico modo per raggiungere la verità sarà addentrarsi – e perdersi – nei meandri alieni di Terminus, dove l’incubo è in agguato all’ombra delle stelle.


cyberpunk

Il romanzo breve, o racconto lungo, o novelette, riesce a concentrare in un numero non eccessivo di pagine una quantità di spunti degna dei più corposi romanzi cyberpunk e post-umanisti.
Credo di essere riuscito a riconoscere buona parte degli spunti e delle citazioni di Giovanni, da Hyperion di Dan Simmons a L'età dell'oro di John Wright, da Punto di non ritorno che forse è la principale fonte d'ispirazione a Dead Space, e molte altre opere di fantascienza.
Se calcoliamo che anche le opere in questione presentano a loro volta rielaborazioni da influenze precedenti, otteniamo che in Terminal Shock non c'è praticamente niente di davvero originale.
Ma non importa se tutto questo ben di Dio è rielaborato sapientemente, e in questo caso lo è.

Se avete dimestichezza con i romanzi cyberpunk e post-umanisti saprete che spesso le elocubrazioni scientifiche sono molto difficili da seguire, e spesso è difficile capire fino a che punto l'autore ha preso ispirazione dalla scienza di oggi e dove ha iniziato a metterci del suo.
Terminal Shock non fa eccezione, e a volte ci si perde un po' quando la scienza sconfina nell'esoterismo; ma il punto non è capire tutto alla perfezione, ma lasciarsi trasportare nella lucida follia dell'incomprensibile manufatto a cui è stato dato nome di Terminus.

Consigliato.

Il Moro

2 commenti:

  1. Sono ormai fuori dal tunnel della fantascienza, ma lo stesso mi hai intrigato ;-)

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