venerdì 20 giugno 2014

Orfani 9 e Robocop: Last Stand.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come per la volta scorsa, anche oggi ho deciso di riunire in un unico post due recensioni diverse, entrambi riguardanti fumetti di fantascienza e che altrimenti sarebbero state troppo brevi.
Le ragioni per cui non mi dilungo troppo sul nono numero di Orfani sono più o meno le stesse dell'altra volta: a scrivere di tutti i numeri di una serie si finisce per ripetere sempre le stesse cose. In questo caso possiamo dire che Freddo come lo spazio ha una prima parte interlocutoria, con un vago sapore di riempitivo ma con ottimi disegni di Gigi Cavenago, e un'ottima seconda parte piena d'azione ben coreografata e con buoni colpi di teatro, ma penalizzata da disegni sotto la media per la serie.
In questo numero sorgono prepotenti i sentimenti dei personaggi, forti come i loro corpi potenziati. Il contrasto tra i sentimenti e il senso del dovere, tra l'aspirazione a ideali più elevati e la necessità di pensare al bene comune, l'amore che si trasforma in odio nel momento in cui ci si sente traditi.
Davvero niente male.




Il secondo fumetto di cui vi voglio parlare è in realtà una miniserie americana di 8 numeri, ovvero Robocop: Last Stand. Forse ricorderete che mi sono preso la briga di recensire una buona parte dei fumetti usciti sul personaggio (qui), e soprattutto ricorderete Frank Miller's Robocop, scritto da Steven Grant basandosi sulla sceneggiatura che Miller aveva inizialmente proposto alla casa cinematografica per Robocop 2.
La storia che si trova in giro è più o meno questa: Miller aveva scritto la sceneggiatura per Robocop 2, ma non gli è piaciuto come era stata rimaneggiata e aveva chiesto di togliere il suo nome dai credits (ma ce l'hanno messo lo stesso). In seguito Steven Grant ha ripreso la sceneggiatura originale per il fumetto di cui sopra, e posso dire che il risultato non è poi molto migliore del film, a parer mio.
Il cyborg messianico

Miller scrive anche la sceneggiatura di Robocop 3, che anche stavolta viene rimaneggiata inserendovi anche alcune idee che erano state escluse dalla sua sceneggiatura del 2, col risultato che c'è voluto Sin City (e relativi dollaroni) per convincere Miller a tornare al cinema.
In occasione del remake di Robocop del 2014, che non ho ancora osato guardare, Steven Grant adatta anche la sceneggiatura originale di Robocop 3 per far uscire questo Robocop: Last Stand.
Ora, o Frank Miller è solo uno a cui piace fare i capricci, o la sceneggiatura originale Steven Grant se l'era già giocata a briscola, perché questo fumetto è praticamente identico al film.
Le differenze sono veramente poche: la collega muore già prima dell'inizio, e c'è un personaggio che nel film o non c'era o non me lo ricordo,

una scena di smembramento e qualche altro particolare qua e là.
Anche i disegni di Korkut Oztekin sono piuttosto dimenticabili.
Diciamo anche che non rivedo Robocop 3 da diversi anni, ma francamente io me lo ricordo così.


Il Cyborg angelico
Insomma, forse è un pochino meglio della sceneggiatura del film, ma le differenze sono così poche che lo consiglio solo ai fan di Robocop più curiosi.

Il Moro.

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