Psychoville, seconda stagione - recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Vi ricordate di quel folle telefilm di cui vi ho parlato poco tempo fa?

Ecco, ho finalmente visto anche la seconda stagione, e beh, beh.

Più lo vedo, più noto tutti i particolari, i costumi, le scenografie, le scelte registiche, eccetera, che me lo fanno adorare. Mi rendo anche sempre più conto di quanto siano bravi gli attori a interpretare tutti questi schizzati.

In questa seconda stagione vengono aggiunti alcuni nuovi personaggi (sempre interpretati dagli stessi due attori-autori), il che forse spiazza un po', visto che già prima erano parecchi. Ma non vi perdete d'animo, che seguire non è comunque difficile.

notate tra l'altro che all'inizio sono stati eliminati tutti i personaggi che NON venivano interpretati da Reece Shearsmith e Steve Pembleton, prontamente sostituiti da altri i quali, giustamente, sono proprio interpretati da loro... Non ne hanno mai abbastanza! Secondo me hanno fatto anche le pulizie!

La trama è un po' più serrata e contorta, ma mantiene comunque lo stile della prima serie, con la maggior parte dei personaggi impegnati a farsi i fatti propri, nonostante un filo conduttore generale.
Abbiamo i nostri soliti pazzi e alcuni nuovi, sotto le mire oscure di una potente società che li tiene d'occhio.

Sono solo sei episodi, il che rende il tutto un po' sbrigativo: forse uno o due episodi in più non avrebbero guastato. Forse è anche un pochino meno "malata" della prima, anche perché conosciamo già i personaggi.

Gli autori hanno dichiarato che non ci sarà una terza serie, quindi con solo 13 puntate da mezz'ora e una da un'ora potrete godervi una serie completa.

Consigliata. Forse. Non so. Di sicuro non può piacere a tutti. Sicuramente un must per chi apprezza un'ironia più nera del nero.

Il Moro