giovedì 4 luglio 2013

Superman: Birthright, di Mark Waid

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Quando ho inserito Superman - Birthright tra le migliori storie di Superman, in realtà ero arrivato a leggerne solo metà. Il mio giudizio sulla storia complessiva sarà migliorato o peggiorato?

Dicevamo che nella prima parte abbiamo un Clark Kent venticinquenne che sta ancora cercando il suo posto nel mondo. Nella navetta con lui c'era un tablet kriptoniano con memorizzata tutta la storia del pianeta, ma lui ovviamente riesce solo a guardare le figure: la lingua gli è ancora preclusa.
In Africa come reporter free-lance assisterà ad eventi che metteranno a prova la sua morale e deciderà di utilizzare i suoi poteri per aiutare la gente. Per farlo cercherà di abbracciare il suo retaggio alieno, per quanto possa capirne, e quindi costruirsi un'identità e un costume basandosi sui simboli e sulle immagini contenute nel tablet.
Questo causerà degli attriti con il suo padre adottivo, che vede suo figlio allontanarsi da lui per avvicinarsi alla sua origine aliena.




Di questo contrasto padre-figlio, però, purtroppo rimane poco nella seconda parte, nella quale Clark Kent si trasferisce a Metropolis facendosi assumere come reporter e iniziando ad apparire come Superman.
L'azzurrone viene notato dal giovane scienziato pazzo con manie di grandezza Lex Luthor, che lo odierà da subito per svariate ragioni legate anche a un episodio del loro passato comune (come in Smallville, anche qui Clark e Lex si conoscevano già da prima di Metropolis). Luthor monterà quindi un piano, beh, proprio da cattivo dei fumetti, :-D per screditare Superman agli occhi della gente...



La seconda parte non è al livello della prima. Non è male, per carità, ma esagera di brutto.
Bisogna dire però che Superman è un personaggio esagerato per definizione, e se si vuole metterlo in difficoltà bisogna esagerare. Per questo Luthor è un genio ad un livello molto superiore a quello di un Einstein qualsiasi: altrimenti come fa? :-)



Buono il tema di Superman che deve conquistarsi la fiducia della gente, ottenuta comunque non relativa facilità. Peccato, come già accennato, per il tema del rapporto con il padre e le altre tematiche aperte nella prima parte che nella seconda sono state completamente dimenticate.

Peccato anche per i disegni di Leinin Yu, ottimi nella prima parte, in peggioramento nella seconda, nella quale i personaggi diventano sempre più stilizzati. Il personaggio principale non sembra nemmeno più la stessa persona.


Insomma, come forse avrete già intuito, le premesse della prima parte non vengono mantenute nella seconda, nella quale si trasforma nella classica storia di Superman dove ci si scambiano botte da orbi distruggendo i palazzi e nel mentre non si smette di scambiarsi discorsi roboanti, dimenticando tutto il pathos creato all'inizio con l'eroe in fase di formazione.

PERO' c'è un però. Come ho già detto, queste sono le cose che IO non amo nelle storie dell'azzurrone. Perciò Birthright rimane comunque nella classifica delle storie migliori: un amante di Superman non deve perdersela.

Il Moro

2 commenti:

  1. Io devo iniziare a farmi una cultura seria di Superman credo che inizierò al più presto.
    Ma non credo da questo volume

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    1. No, infatti, anche perché ho appena letto superman: Earth One e il primo volume è moooolto simile a questo come trama. Dovendo scegliere, meglio Earth One. Ovviamente, seguirà recensione! :-)
      Il Moro

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