venerdì 15 febbraio 2013

Django unchained

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ebbene, sono riuscito anch'io ad andare al cinema a vedere l'ultimo film di Quentin Tarantino. Sì, negli ultimi tempi io e i cinematografi ci vediamo sempre più di rado, colpa del 3D e del prezzo del biglietto.
Per fortuna Tarantino ha deciso di non usare l'odioso 3D per la sua ultima fatica, e al cinema del Lingotto ho potuto usufruire di una promozione, quindi ecco a voi anche la mia recensione per questo film!

Django unchained ("la D è muta!") omaggia il film di Corbucci del '66 solo nei titoli di testa, con scritte nello stesso stile di Django accompagnate dalla stessa colonna sonora, nel nome del protagonista e nel titolo del film. La trama, invece, è completamente diversa (e nessuno trascina bare in giro).

Lo schiavo Django (Jamie Foxx) viene liberato dal dottor King Schultz (Christoph Waltz), e diventa suo allievo e aiutante nel mestiere di cacciatore di taglie. Il suo vero obbiettivo però è ritrovare la moglie Broomhilda (Kerry Washington). Le loro ricerche li porteranno alla piantagione di Calvin Candie (Leonardo di Caprio). Per riaverla, metteranno in piedi un imbroglio ai danni dello schiavista e del suo sospettoso soprastante Stephen (Samuel L. Jackson).



Tarantino ha già detto e stradetto di essere un amante del cinema western italiano degli anni '70 e '80. Sicuramente è proprio a causa di queste sue dichiarazioni che lo spaghetti-western è stato recentemente riscoperto (e meno male che ci ha pensato lui, perché altrimenti sarebbero tutti caduti nel dimenticatoio).
Diverse influenze/citazioni del genere si potevano vedere anche nei film precedenti, Kill Bill sopra tutti, e quindi mi sembra giusto che finalmente anche lui abbia potuto dire la sua sul western.

Come sempre, anche qui compare... e non fa una bella fine.

Il citazionismo comunque in questa pellicola è evidente, ma francamente meno di quello che mi aspettavo e relegato ad aspetti "secondari" non legati alla trama, come le musiche e alcune situazioni. Meglio così.

La storia pone più volte l'accento sulla condizione dei neri negli anni precedenti la guerra di secessione. Di certo non approfondisce l'argomento più di quello che serva alla sceneggiatura, ma aiuta comunque lo spettatore a pensare di cosa sia stata capace l'umanità. Basti vedere anche solo come viene guardato un nero a cavallo.

Il film secondo me può essere diviso in due parti. La prima è meno "tarantiniana" rispetto al suo solito canone, rapida e coinvolgente, fatta di scene d'azione dal ritmo serrato e dialoghi stranamente non troppo lunghi. Poi entra in scena Di Caprio, e tutta la parte che lo riguarda è molto più "tarantiniana", appunto, rispetto al resto del film, con monologhi lunghissimi atti a far montare la tensione in vista dei botti finali, come il regista americano ci ha abituato in più o meno tutti i suoi lavori. Questa volta, però, questi monologhi sono veramente troppo lunghi, almeno secondo me, e tutta la parte di Di Caprio diventa noiosa (nonostante l'indubbia abilità dell'attore, sempre più bravo in ogni suo film).

Gli attori principali fanno un lavoro egregio. l'immenso Christoph Waltz su tutti. Ma Tarantino gli attori sa farli lavorare bene, l'abbiamo visto in tutti i suoi film precedenti.
Viceversa, è da segnalare la performance di Franco Nero nel suo breve cameo: pur essendo una citazione obbligata e gustosa, ho avuto l'impressione che Franco Nero abbia recitato dormendo, esibendo una capacità recitativa decisamente inferiore ai suoi colleghi. Avrebbe potuto mpegnarsi di più.

La sceneggiatura del film è ottima e, nonostante la lunghezza della pellicola (quasi tre ore, ma avrebbe potuto andarci peggio se non fossero state tagliate molte scene: si parla di cinque ore di film!) tiene sempre desto l'interesse (tranne la già citata parte di Di Caprio che a un certo punto ti fa proprio dire "vabbè, però adesso andiamo avanti...")


Una nota a parte la merita la colonna sonora. Oltre alla già citata canzone di Django, Wikipedia ci cita anche tracce prese da altri film: Città violenta, I crudeli, Lo chiamavano King, Gli avvoltoi hanno fame, I lupi attaccano in branco, I giorni dell'iraSotto tiro e Battle Royale. Personalmente, l'unica che sono riuscito a riconosce è quella di Lo chiamavano Trinità... alla fine. Ci sono anche diverse canzoni originali (brani però a volte un po' troppo "rap" che, pur belli, forse stonano un po' con il contesto) tra cui spicca Ancora qui su musica di Ennio Morricone e testo e voce di Elisa.

Ammettetelo, quante volte l'avete visto?

Il film ovviamente trabocca di humor nero. Basta vedere gli esagerati schizzi di sangue. Devo segnalare che alcune delle spettatrici in sala si sono lamentate di tutto quel sangue, qualcuna costringendo anche il fidanzato/marito ad abbandonare la proiezione a metà. Il che vuol dire non solo che non hanno nessun senso dell'umorismo, ma anche che probabilmente il film più crudo che abbiano visto nella vita è stato Titanic. Imparate, cari mariti e fidanzati: certi film dovete andare a vederli insieme a chi li sa apprezzare! ;-)

Preferivate questo bel faccino pulito qui, eh?

Ci sarebbe da segnalare qualcosa che stona un po' nella sceneggiatura, ma la metto sotto SPOILER (selezionare per leggere): il personaggio di King Schultz prima uccide decine di persone senza pietà, tra cui un uomo di fronte a suo figlio, poi si indigna e arriva addirittura a sacrificarsi per i soprusi subiti dai neri? E' di certo un tipo strano!
FINE SPOILER

Sì, e poi ci sono anche parecchi anacronismi, come ad esempio gli occhiali scuri. Eh, vabbè. Se stessi attento a queste cose non dovrei seguire nemmeno Zagor, eppure lo leggo da quando ho imparato a farlo. L'importante non è tanto che ci siano degli anacronismi, se mi permettono di godere di una storia migliore. L'importante è sapere che di anacronismi si tratta, per non convincersi che la storia sia andata in un modo diverso dalla realtà.

Occhiali scuri? Eh, dai, pazienza...

Insomma, secondo me il film può piacere anche a quelli che non amano Tarantino. Assolutamente consigliato.

Una curiosità pescata su Wikipedia: nella scena in cui Candie sbatte qualcosa sul tavolo mentre mostra ai protagonisti il teschio di Old Ben, Di Caprio si è realmente tagliato la mano, ma ha continuato a recitare lo stesso e la scena è quella che è stata inserita nel film.

L'unico sangue vero di tutte le secchiate che ne vengono sparse nel film!

Un'altra curiosità: all'epoca dell'uscita di Django, il film ebbe un tale successo che più o meno chiunque cercò di sfruttarlo producendo western con un personaggio di nome Django, anche se poi in realtà non c'entrava niente con l'originale. Si parla di decine di film, la maggior parte dei quali di basso livello. Giusto per curiosità vi posso segnalare Preparati la bara!, una specie di prequel con Terence Hill come protagonista, e l'unico seguito ufficiale con Franco Nero di nuovo nel suo ruolo, Django 2 - il grande ritorno. Non li ho mai visti ma non se ne dice un gran bene.
Il regista giapponese Takashi Miike ha girato nel 2007 Sukiyaki Western Django, un bizzaro western surreale (a parer mio mortalmente noioso). Quentin Tarantino vi fa una piccola parte.

Mah?
Beh.



A me piacciono gli spaghetti-western, ma non al punto da averli visti tutti. Tra quelli che ho visto, oltre alla cinquina di Sergio Leone, che tutti nella vita dovrebbero vedere almeno dieci volte (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C'era una volta il West  e Giù la testa) vi posso consigliare quelli che secondo me sono i migliori:

Una pistola per Ringo
Dio perdona... io no!
La resa dei conti
I giorni dell'ira
Se sei vivo spara  
Il grande Silenzio (del quale prossimamente arriverà la recensione dettagliata)
Faccia a faccia (con un Gian Maria Volonté strepitoso)
I quattro dell'Ave Maria
Un esercito di cinque uomini  
Corri uomo corri (seguito di La resa dei conti)
 La collina degli stivali (strano film con Bud Spencer e Terence Hill, che inizia come uno spaghetti western classico per evolversi nel filone "mazzate" che ben conosciamo [e amiamo])
Vamos a matar, compañeros
Keoma


Per il filone "comico", oltre a Lo chiamavano Trinità e ...continuavano a chiamarlo Trinità, che abbiamo visto già tutti almeno mille volte, segnalo anche l'ancor più stupido ma meno noto Cipolla Colt con Franco Nero.

Se lo ricorda qualcun altro?

Infine, segnalazione a parte per il mio film preferito di sempre, western e non:
Il mio nome è Nessuno.
Bellissimo.
citazione dal film:
«Non tutti quelli che ti buttano della merda addosso, lo fanno per farti del male; non tutti quelli che ti tirano fuori dalla merda, lo fanno per farti del bene. Ma soprattutto, quando sei nella merda fino al collo, stai zitto!».

Insuperabile.

Già che ci siamo, e poi la faccio finita, vi segnalo anche il coreano Il buono, il matto, il cattivo del 2011, che a me è piaciuto, ma andatevi a leggere la recensione per saperne di più!

E voi, avete qualche altro bel western da consigliarmi?

Il Moro

12 commenti:

  1. Non ancora visto. Tarantino non è tra i miei registi preferiti... anche se di spaghetti-western ne ho visti tanti (troppi), preferisco i classici con John Wayne, su tutti "Sentieri selvaggi" di John Ford.
    Una nota... come si fa a chiamare una donna Broomhilda?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di Tarantino qualcosa mi piace e qualcosa no.
      John Ford, invece, non mi è mai piaciuto.
      Broomhilda è un nome perfetto quando devi fare dei collegamenti con il personaggio di Brunilde della Canzone dei Nibelunghi! ;-)
      Il Moro

      Elimina
    2. La canzone dei Nibelunghi, poema epico tedesco del 1200?
      Grazie a Wiki... non sono così colto :)

      Elimina
  2. Uno dei migliori film che abbia mai visto.
    Però devo anche ringraziarti per le segnalazioni asiatiche heheeh.

    Come western ti posso consigliare "L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford", che a me è piaciuto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo averlo intravisto... Magari cercherò dir recuperarlo.
      Il Moro

      Elimina
  3. Non l'ho ancora visto, quindi passo subito ai consigli!

    "La conquista del west", un film episodico e enciclopedico che da piccolo ho visto un centinaio di volte. I film di Sam Peckinpah: "Pat Garret & Billy the Kid" (memorabile colonna sonora di Bob Dylan), "Il mucchio selvaggio" e "Sierra Charriba, forse tra i miei preferiti. Cito anche un outsider, "E dio disse Caino" con un inedito Klaus Kinski in versione da "buono".
    In generale, però, non mi piacciono i western contemporanei - a eccezione di questo Django, che prima o poi recupererò.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Inoltre, se ti piace Sergio Leone non puoi non aver visto "La sfida del samurai" ("Yōjimbō") di Kurosawa. In caso contrario, ti riserverà... delle sorprese!

      Elimina
    2. Guarda, me li segno tutti, tranne Pat Garret e Billy the kid che l'ho già visto. E Dio disse a Caino anche mi sembra di averlo visto ma non ricordo... ora me lo cerco su wikipedia...
      Grazie dei consigli!
      Il Moro

      Elimina
  4. Sono curioso di vedere questo film solo perché ne parlano tutti, vedremo vedremo...
    A proposito, ho dato la risposta al post "Volete sapere una cosa veramente assurda?", la trovi come risposta al tuo commento al post "Voglio fare un gioco con te" XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. NE parlano tutti solo perchè è di Tarantino, che è uno di quelli che farebbe soldi anche vendendo la sua cacca in baratotoli. Comunque merita, secondo me. Ora vado a vedere!
      Il Moro

      Elimina
  5. Ehi Moro! Mi è piaciuto il tuo post ;) Di Django ne parlo anche io nel mio blog :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Felice che ti sia piaciuto! ora vengo a farmi un giro sul tuo blog...
      Il Moro

      Elimina

;