Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi, in questo caso addirittura brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di una manciata di fumetti americani di supereroi sui quali, beh, avevo poco da dire, come vedrete. Visto che scrivo questi commentini subito dopo aver letto i fumetti e li tengo lì per accumularli in attesa di averne abbastanza, alcuni potrei averli letti davvero un sacco di tempo fa.
Spider-Man la storia della mia vita, di Chip Zdarsky e Mark Bagley
L'esperimento prevede di raccontare la storia della vita dell'Uomo Ragno, ma togliendogli il potere di non invecchiare tipico dei personaggi dei fumetti. Niente origini riscritte e aggiornate man mano che il tempo passa, ma un Peter Parker che va a scuola e viene morso da un ragno radioattivo negli anni'60, per poi vivere le sue avventure negli anni invecchiando come la gente normale.
In pratica si tratta di svariati riassunti delle più famose e importanti avventure di Spider-Man, con i personaggi che invecchiano man mano che il tempo passa, fino ad arrivare alla morte dell'anziano Peter Parker e conseguente passaggio di testimone alle nuove leve come i suoi figli e Miles Morales.
Si tratta proprio di questo, riassunti di storie già lette con alcuni elementi variati. Poco interessante e abbastanza evitabile, perché sono le stesse storie con più rughe e capelli bianchi.
So che lo stesso esperimento è stato fatto anche con altri personaggi Marvel, ma per me possono stare dove sono.
Carnage Black, White and Blood
Trattasi di una raccolta di storie brevi di svariati autori con la caratteristica che l'unico colore usato oltre al bianco e nero è il rosso. Molte raccontano delle "origini alternative" del malvagio simbionte.
A parte la colorazione particolare, che permette a momenti dei begli effetti, non c'è davvero niente per cui valga la pena di ricordare o anche solo leggere queste storielle. L'unica degna di nota è Tu sei carnage di Al Ewing, John McCrea e Mattia Iaono, che non sfrutta per niente questa cosa del colore ma ha la particolarità di essere un "fumettogame" a bivi!
Batman - Nine Lives, di Dean Motter e Michael Lark
L'ennesimo elseworld su Batman, stavolta calato in un classicissimo contesto noir. Ma proprio classicissimo, ambientato negli anni '40, con il solito detective privato trasandato, che in questo caso si chiama Dick Grayson, che si ritrova suo malgrado impelagato in degli scontri tra le varie gang mafiose che si spartiscono la città.
I disegni rispettano perfettamente l'atmosfera noir, la trama è quella tipica, spogliata quasi completamente delle tematiche "da fumetto", l'unico strambo che indossa un costume è proprio Batman e gli altri sono "semplici" criminali. Spesso è difficile ricordarsi che si sta leggendo un fumetto di Batman, tanto pochi sono i parallelismi con la serie regolare, al punto che si ha l'impressione che cambiando i nomi dei personaggi con altri inventati la storia sarebbe stata perfettamente leggibile lo stesso. Storia che, comunque, sa tantissimo di "già visto". Va bene voler proporre un noir classico, ma così è troppo classico!
Piuttosto dimenticabile, per me.
Supergod, di Warren Ellis.
Un fumetto brutto, noioso, stupido. Warren Ellis racconta invece di mostrare , ed ecco che il suo fumetto è la cronaca scritta senza nessuna enfasi di un'apocalisse causata da alcuni superumani, creati dalle diverse nazioni per essere usati come armi ma si rivelano talmente potenti da non obbedire a nessuno e preferire fare a superbotte tra loro, del tutto indifferenti alla sorte degli umani coinvolti. Una noia mortale.
Dottor Strange: Alba e Tramonto, di Tradd Moore
Abbiamo già parlato di Tradd Moore e del suo Silver Surfer - Nero. Quando c'era di mezzo il surfista d'argento Moore si era occupato dei disegni, mentre i testi erano affidati a Donny Cates, che scriveva una storia apposta per il disegnatore che si è trovato per le mani, ottenendo un ottimo risultato.
Dottor Strange: Alba e Tramonto invece è realizzato dal solo Tradd Moore, testi e disegni, il che dovrebbe già farvi subodorare di cosa si tratti.
Traendo ispirazione dalle storie classiche più psichedeliche del personaggio, Moore manda il dottor Strange in uno strano mondo onirico, alle prese con minacce magiche praticamente impossibili da spiegare, ma fighissime da vedere.
Parliamo di un vero capolavoro grafico, se vi piace lo stile di Moore, che può non piacere: se da una parte ci si può perdere nella bellezza dei suoi incredibili disegni, dall'altra spesso ci si perde perché bisogna guardarli a lungo per capire cosa diavolo sta succedendo! Non che sia per forza un male.
Una trama surreale e onirica per dei disegni surrealissimi e oniricissimi. Da leggere per godere di una meraviglia grafica, ma la trama è quasi come se non ci fosse, visto che buona parte di quello che c'è non si capisce.
Ciò non toglie che tra tutti i fumetti di cui parlo in questo articolo sia quello che mi è piaciuto di più. Ma Silver Surfer - Nero era più bello.
Il Moro
Da Chip Zdarsky mi aspettavo un po' di più. ma le matite di Mark Bagley sono sempre una gioia per gli occhi. Tutta l'operazione "Black, White & Varianti varie" mi piace sempre, escono sempre storie interessanti, Carnage ben si presta. Cheers!
RispondiEliminaSì spesso le storielle Black White Eccetera non sono male, proprio perché sono storie brevi che non necessariamente devono rendere conto a continuity intricate e che possono permettersi di giocare con personaggi e situazioni.
EliminaIl primo lo leggerei volentieri, mi piace l'idea anche se ripropone storie conosciute.
RispondiEliminaIl bianco e nero e rosso l'ho conosciuto e apprezzato in un fumetto DC ma non ricordo quale, probabilmente legato a Batman.
L'ultimo anche no... credevo fosse una versione di Strange presa da Adventure Time 🤣
Quello di strange a me è piaciuto molto più degli altri, ma bisogna entrare nell'ordine di idee che è tutto grafica, una prova d'artista che pone tutta l'attenzione sul disegno, la trama è come non averla.
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