giovedì 6 maggio 2021

Iron Sky - The coming race. La magia non si ripete

Iron Sky The Coming Race recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Il primo Iron Sky, del 2012, del quale ho parlato qui, era un gioiellino. Un sapiente miscuglio di trash, demenzialità, buone idee, qualità tecnica e addirittura uno sviluppo abbastanza interessante, miscuglio nel quale tutte queste caratteristiche si amalgmavano a formare un tutt'uno delizioso.

Devo dire che, purtroppo, questo sequel del 2019 non riesce a bissare la formula che aveva reso vincente il primo capitolo.

La trama: da decenni ormai i sopravvissuti alla devastazione della crosta terrestre vivono sulla faccia nascosta della Luna, all'interno di quella che fu la base segreta nazista. Ma la colonia umana sta avendo problemi di approvvigionamento energetico a cui si somma l'instabilità del suolo lunare, ecco quindi che l'eroina della situazione decide di seguire una traccia a dir poco improbabile, ma che se verificata potrebbe essere la soluzione a ogni problema. Ritorna quindi sulla Terra, o meglio, all'interno di essa...


Iron Sky The Coming Race recensione

Iron sky - The coming race mette insieme diverse teorie pseudoscientifiche e complottiste. Innanzitutto il "Vril", che sarebbe un particolare fluido energetico che fornisce poteri semidivini a una civiltà misteriosa che vive all'interno della Terra Cava. La cosa è stata raccontata in un romanzo proto-fantascientifico del 1871 intitolato appunto The coming race, romanzo che alcuni hanno preso molto sul serio tanto che il "Vril" è andato ad aggiungersi alle altre teorie stralunate sulla Terra Cava. In Iron Sky - The coming race trovano poi posto altre teorie complottiste, adeguatamente perculate, che non vi svelo per non fare spoiler e non togliervi il piacere di individuarle da soli. 


Iron Sky The Coming Race recensione

Anche stavolta c'è un bel pastone, ma gli ingredienti non sono dosati bene come la prima volta. Ho trovato delirante e fuori luogo la setta dei "Jobsiani" che non ha senso di esistere in un ambiente come la colonia lunare, e se non ci fossero stati del tutto la trama non sarebbe cambiata di una virgola. Il resto delle molte idee del pastone è meglio amalgamato, ma "meglio" non vuol dire "bene". La sensazione è che siano state messe insieme molte idee anche divertenti di per sé, senza però preoccuparsi di dare una coerenza più o meno logica al tutto. Il risultato è che le singole scene sono di per sé divertenti, ma il film nella sua totalità risulta essere un qualcosa che si dimentica in fretta.

Iron Sky The Coming Race recensione


Iron Sky - The coming race gode di un budget di 17 milioni di euro, contro i 7,5 del primo, e la differenza è andata evidentemente tutta in effetti speciali. Effetti che sono sì tecnicamente più belli, ma anche meno memorabili, non riuscendo nemmeno ad avvicinarsi all'"epicità" di diversi momenti di Iron Sky.

Il film si può guardare e ci si può fare anche quattro risate. Ma non aspettatevi che sia all'altezza del primo, quello si che era uno spettacolo!

Il Moro

7 commenti:

  1. Il primo Iron Sky l'avevo visto, così come avevo visto in precedenza un'altra pellicola di Timo Vuorensola (la più cicciosa in quanto a produzione): una di quelle parodistiche su Star Trek.
    Il buon Timo ha dimostrato talento in queste cose, però questo seguito onestamente non l'ho mai visto perchè non mi ha ispirato interesse: Iron Sky è sostanzialmente un film assolutamente autoconclusivo, che diceva tutto quello che poteva dire e finiva lì. Un seguito per quel che mi riguarda non era necessario ne richiesto ed in questi casi il risultato risulta sempre stonato: da come ne parli la mia sensazione si è rivelata corretta.
    Magari sfruttando non dico tutte ma anche solo alcune di quelle idee per un soggetto nuovo, senza collegamenti con Iron Sky, poteva venirne un prodotto più solido (o per quanto riguarda me, un prodotto che mi sarebbe importato qualcosa di provare a vedere)

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    1. Non credo che il problema sia il collegamento con Iron Sky, quello ci sta, piuttosto alcune idee andavano tolte (tipo la setta dei jobsiani) e altre amalgamate in un modo migliore, perché qui ha solo buttato dentro tutto quello che gli veniva in mente.

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    2. E' un tipo di errore dove ho visto cadere più di una persona una volta acquisito il successo.
      Mi spiego meglio.
      Quando hai grandi idee ma non sei conosciuto, crei cose in modo più cauto e ragionato perchè non puoi permetterti di sprecare l'occasione facendo il passo più lungo della gamba, quando questa si presenta.
      Dopo che hai fatto successo ed hai convinto produttori e distributori, quelli ti danno più spago ed è lì che alcune persone cascano, perchè pensano che ormai possono permettersi di sbizzarrirsi, di buttare dentor tutto quello che viene loro in mente, come giustamente hai sottolineato tu. Il risultato, almeno nove volte su dieci è sempre mediocre.
      Anche la fantasia e la creatività necessitano di una certa disciplina quando le si applica, altrimenti viene fuori un casotto.

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  2. Io non mi emozionai nemmeno col primo, come sai. Mi sa che il secondo capitolo lo salterò senza troppi rimorsi.

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    1. A me il primo è piaciuto molto, ma questo è saltabilissimo.

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  3. Leggendo questo tuo post mi viene voglia di scoprire il primo film e di non toccare nemmeno questo secondo capitolo. Mi domando dove abbiano trovato produttori disposti a mettere così tanti soldi in un progetto simile!

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    1. Beh, a Snyder hanno dato 70 milioni di dollari per rimontare Justice League e aggiungere qualche effetto speciale, vuoi che non ne abbiano una quindicina da buttare in un film dove Hitler cavalca un tirannosauro? 😂

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