Salve a tutti, È il moro che vi parla!
I rischi del comando inizia col botto, con Kirk che Trascina il suo amico Picard in uno spettacolare lancio orbitale, in pratica un lancio col paracadute da un'astronave in orbita intorno a un pianeta, in questo caso Bajor, con l'unica protezione di due tute da lancio vecchie e scassate, comprate da Kirk per quattro soldi da quell'imbroglione di Quark.
Dopo una discesa a dir poco rocambolesca i due capitani, di cui uno in pensione, scendono sul pianeta Bajor e si trovano coinvolti quasi per caso in un giallo archeologico che coinvolge antiche rovine, una serie di omicidi, una Lacrima dei Profeti e relativi fanatici religiosi.
In modo del tutto parallelo, nei momenti di pausa tra le indagini, Kirk racconta a Picard un'avventura che gli è capitata nei primi mesi della sua prima missione quinquennale, durante la quale Kirk ha praticamente inventato la pratica del lancio orbitale. Avventura nella quale è venuto in contatto per la prima volta con la "Totalità"...
Sangue di capitano invece inizia con la morte di Spock durante una conferenza di pace su Romulus. Ovviamente non ci crede nessuno, né il lettore né gli amici del vulcaniano. Kirk e McCoy quindi si recano sul posto a indagare (non facendo più parte della flotta stellare le loro indagini rimangono ufficiose e quindi più o meno tollerate dall'impero romulano), accompagnati sul posto da Jean-Luc Picard. La missione viene però interrotta, quando Kirk e compagni vengono coinvolti loro malgrado nella lotta per l'indipendenza degli schiavi di Remus, interessati al giovane figlio di Kirk che, per una serie di circostanze (oltre alla classica "profezia") i remani vedono come una sorta di salvatore predestinato.
Conflitto Galattico vede finalmente concretizzarsi la minaccia della Totalità, che attacca la Federazione e l'intera galassia con una sorta di arma o effetto semimagico o comunque qualcosa di incomprensibile, che provoca la rottura di tutti i nuclei di curvatura, tranne quelli più datati. Mentre Picard e Riker, con i rispettivi equipaggi, sono coinvolti direttamente nella lotta a questa nuova minaccia, Kirk, in viaggio su Vulcano ancora alla ricerca dell'amico Spock, perde suo figlio, misteriosamente scomparso. Inizia quindi la furibonda ricerca, perché Kirk è sempre stato inarrestabile, e rapirgli il figlio, beh, è sicuramente un "madornale errore".
Che ci fanno Kirk e Picard insieme?
Forse non tutti sanno che William Shatner, oltre ad essere attore, regista e produttore, è anche scrittore.
Si parla di nove romanzi della serie TekWar, dai quali sono stati tratti dei film per la TV e una serie televisiva (in parte prodotti, sceneggiati e diretti da Shatner stesso), un fumetto e un videogioco. Abbiamo poi due romanzi della serie intitolata War, due della serie Zero-G e cinque della serie Quest for tomorrow, più altri libri di memorie e cose del genere. Di tutti questi romanzi mi risulta che solo il primo di TekWar sia uscito in italiano, ce l'ho, interessante, vi confluiscono anche alcune idee che sembrano derivate da Star Trek, come le case in affitto olografiche, che se non paghi l'affitto ti spengono la casa e ti ritrovi letteralmente in mezzo alla strada. Spera che succeda mentre sei al piano terra.
Oltre a questi ha scritto dieci romanzi di Star Trek con il capitano Kirk come protagonista (l'ultimo non è mai uscito in italiano), in collaborazione con Judith e Garfield Reeves-Stevens, autori di altri romanzi del franchise e di alcuni episodi di Batman - The animated series.
Il primo libro è ambientato dopo il termine della serie classica, con Kirk in pensione. Nel secondo poi viene narrato di come Kirk venga resuscitato ottant'anni dopo dai Borg per farne uno dei loro elementi di punta, com'era successo per Picard. Dopo la sua liberazione Kirk, ancora in pensione seppur ringiovanito, si trova a vivere una seconda vita come contemporaneo di Picard, insieme a Spock che in quanto vulcaniano ha una vita media di circa 200 anni, Scotty che è rimasto bloccato in un ciclo di teletrasporto per decenni come narrato in uno degli episodi di The next generation, e un McCoy tremendamente anziano che ormai ha talmente tante parti bioniche e cibernetiche da essere più macchina che uomo.
I primi tre romanzi, seppur l'uno il seguito dell'altro, sono autoconclusivi, poi abbiamo una trilogia dedicata a una guerra con l'universo dello specchio (la cosiddetta "saga dell'universo dello specchio"), e infine questa trilogia dedicata alla minaccia della "Totalità".
I libri hanno la loro continuity interna, che non rispetta il canone narrato successivamente in film e serie televisive, tanto che vengono raccolti sotto l'etichetta non ufficiale di "Shatnerverse".
I personaggi come vengono narrati in questi romanzi sono abbastanza diversi da come vengono descritti nelle serie e nei film, in particolare Kirk qui descritto come un invincibile guascone alla D'Artagnan, in grado di sconfiggere qualunque avversario con il sorriso sulle labbra, maestro della menzogna e dell'inganno, insomma quasi un superuomo, più simile ai protagonisti dei romanzi "pulp" in stile Doc Savage che a quello che abbiamo visto in televisione, e anche Picard ha un animo più avventuroso e scavezzacollo del normale. Irrispettoso, forse, ma io lo trovo maledettamente divertente.
Non è chiaro quanto di questi romanzi sia farina del Sacco di William Shatner e quanto dei suoi due collaboratori, sta di fatto che lo stile in cui sono scritti me li fa amare sopra ogni altro romanzo di Star Trek che abbia letto. Le pagine scorrono come niente, aiutate dalla tecnica molto vintage di mettere un seppur piccolo cliffhanger alla fine di quasi ogni capitolo.
C'è poi una cosa tipica della letteratura trekkiana che i romanzi di Shatner in parte rivedono. I telefilm soffrono costantemente dei limiti del budget, quindi ad esempio: io "so" che un singolo colpo di phaser da un'astronave è abbastanza potente da sgretolare una portaerei in un istante, ma tutto ciò che vedo su schermo è il ponte dell'Enterprise che traballa un po'. E lo stesso vale per tutta l'incredibile, spaventosa tecnologia che usano. I romanzi, per rispettare lo stile di quello che si è visto in televisione, il più delle volte rispettano questo modo di raccontare. Shatner invece non esita a entrare nello specifico, approfondendo le classiche tecnobubbole e dandogli una maggiore credibilità, e a descrivere l'incredibile potenza di armi, motori e quant'altro, così che in ogni momento si ha la sensazione di assistere a un kolossal cinematografico invece che a una puntata di un telefilm.
Questo significa anche che questi libri hanno poco di quello "spirito di Star Trek", che è la stessa critica che è stata mossa anche a Star Trek Discovery ma anche a molti dei film del franchise (non solo quelli del "kelvinverso"). Niente "strani, nuovi mondi", niente esplorazione e scoperta di nuove civiltà, niente espansione della frontiera galattica: un po' come nei film, qui ci sono combattimenti, giochi politici, spacconate di Kirk, insomma, sono più vicini ai film che alle serie.
Ciononostante, io lo ho trovati molto divertenti.
Purtroppo gli ultimi tre, la "trilogia della totalità", risultano inferiori ai primi sei. Questa cosa di alternare in ognuno due linee narrative che sembrano quasi non c'entrare niente l'una con l'altra non funziona molto bene, perché è come avere in un solo libro due storie "minori" invece di una importante. Inoltre il nuovo nemico, la Totalità, è troppo sfuggente. Sappiamo pochissimo di loro, e dobbiamo arrivare oltre la metà dell'ultimo libro perché il conflitto entri davvero nel vivo e si capisca chi è e cosa vuole il misterioso nemico. Ultima parte che vale tutti i 2,5 libri precedenti, essendo decisamente più movimentata è intrigante. Peccato per il finale un po' troppo surreale.
Con questa si chiudono, ma almeno per ora, i libri dedicati alla saga del Capitano Kirk scritti da Kirk stesso. Shatner ha scritto anche un altro libro dedicato a Star Trek, ma è attualmente inedito in italiano e non riguarda più il suo Kirk del futuro, ma è ambientato durante la giovinezza di Kirk all'accademia della flotta stellare. Il libro prevede un seguito, ma è del 2007 e dopo non è uscito più nulla, quindi è improbabile che questo seguito uscirà mai.
Peccato, perché dopo 9 libri ancora non ho capito bene cosa diavolo era la nave con l'equipaggio di ologrammi, probabilmente l'invenzione più interessante di tutta la saga, ma alla quale è dedicato uno spazio misero e che ci lascia nel mistero, come se fosse un filone narrativo che Shatner aveva intenzione di sviluppare in futuro ma ha poi abbandonato..
Come dicevo, a me questa saga è piaciuta molto, ma proprio perché è un po' particolare è lontana dal canone di Star Trek mi piacerebbe sapere cosa ne pensano altri trekkers.
Il Moro
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Che belli i tempi in cui le librerie sciabordavano di libri su Star Trek, non potevo camminare per una corsia senza che me ne rimasse attaccato qualcuno :-D
RispondiEliminaLa Fanucci ne portò parecchi in Italia, anche se parliamo sempre di briciole rispetto alla sterminata produzione originale, e ricordo di aver visto appena usciti quei titoli di Shatner.
Erano personaggi che amavo ma non so perché non riuscivo a decidermi a leggerne, e sì che mio padre per un certo periodo se ne è appassionato e a casa avevamo diversi libri, tutti della TOS (l'unica serie che esisteva per noi!)
Solo in tempi recenti ho letto il primo, "Spock deve morire": mi è piaciuto, ma non mi ha spinto a leggere altro. Invece uno dei romanzi di DS9 mi è piaciuto molto di più, perché ha aggiunto una trama thriller e uno sfondo politico-bellico molto più corposo di una semplice avventura della serie originale. In fondo a me i film di Kirk, pieni di intrighi e complotti, sono sempre piaciuti ^_^
Pensa che ho scoperto che negli anni Novanta sono uscite anche da noi le avventure di TekWar, in cassette da videoteca, ma temo non abbiano avuto molta attenzione.
Guarda, io di Tekwar ricordo solo molto vagamente il libro, in pratica solo la scena della casa olografica e che in generale mi era abbastanza piaciuto, ma la serie non l'ho mai vista neanche di sfuggita.
EliminaDi libri di Star Trek ne ho abbastanza, ma per la maggior parte li ho trovati in mercatini dell'usato o su internet, in libreria ne ho visti pochissimi... Tutti fanucci. Comunque, a parte questi di Shatner, ho trovato altre cose molto belle. In particolare mi erano piaciuti quelli della saga "New Frotnier", con nave ed equipaggio nuovi. Sono sicuramente affezionato ai personaggi, ma più ancora all'ambientazione.
Caso vuole che sulle bancarelle abbia trovato anch'io un New Frontier, che neanche ricordavo di aver conservato: è "Fuoco al massimo". Fanucci tirava fuori dei libretti deliziosi e mi mangio le mani per non averne presi di più, all'epoca.
EliminaA parte l'Armenia, che tirò fuori un paio di romanzi di TOS, e Mondadori con la novelization del primo film, credo che l'unica altra casa a portare in Italia questi romanzi sia stata la mitica Garden Editoriale, ma solo perché la traduttrice era una trekkie da sbarco - se non ricordo male addirittura co-fondatrice del fan club italiano! - e convinse l'editore a portare in edicola un po' di romanzi, negli anni Ottanta. Non so però come siano stati accolti.
Sappi che mi stai facendo venir voglia di ripescare qualche vecchio romanzo per gustarmelo, mannaggia!!! :-D
Non vorrei essere la causa della tua rovina... :-D
EliminaI primi tre romanzi (quelli della trilogia "I Figli del Paradiso") li possiedo anche io in edizione Fanucci, a quanto pare Shatner li scrisse (o li fece scrivere ai suoi due coautori, ci torneremo poi)perché era insoddisfatto della fine del suo personaggio così come era avvenuta in "Generazioni"e voleva far tornare in azione il "suo" Kirk esattamente come se l'immaginava, come sai, il tentativo ha funzionato solo in parte. Pur essendo stati apprezzati da una parte del fandom trekkiano lo Shatnerverso viene considerato apocrifo dai proprietari del franchise. Concordo con te sul fatto che siano romanzi divertenti, anche se in alcuni momenti Kirk è fin troppo deus ex machina ed invicinbile che ci manca solo che cominci ad indossare il mantello rosso di Superman per svolazzare nel cielo.
RispondiEliminaIn quanto alla scrittura...ho avuto modo di leggere almeno un romanzo scritto solo dalla coppia Reeves-Stevens e non ci ho trovato poi così tante differenze dallo stile di Shatner, la mia sensazione personale (ma ripeto è solo una sensazione) è che buona parte della farina del sacco di quanto appare nei romanzi appartenga alla coppia e non all'attore.
Ad ogni modo so che William Shatner non perde occasione per riempire di complimenti i Reeves-Stevens e di questo bisogna dargliene atto.
Ho anch'io la netta sensazione che la coppia Reeves-Stevens meriterebbe più riconoscimento. Negli ultimi tre romanzi hanno almeno il nome in copertina, nei primi sei sono praticamente dei ghost writer. Anche nella serie di TEkWar ha un co-autore, Ron Goulart.
EliminaMolto interessante questo Shatnerverse! Non ho letto niente di suo, ammetto, ma mi fa piacere che si sia dilettato in scrivere storie sfruttando anche il resto delle incarnazioni di Star Trek a cui non ha preso parte in prima persona!
RispondiEliminaDi sicuro ci si è divertito, visto come si ha messo il suo personaggio come perno e motore di ogni avvenimento nella galassia!
EliminaDa Shatner non mi aspettavo niente di diverso, è giusto un pochino egocentrico... X--D
RispondiEliminaDai, dici? 😁
EliminaNon sapevo di questo mashup tra i due capitani. Da come ne parli semba veramente interessante, se mai mi dovesse capitare di trovare in qualche mercatino un volume ci farò sicuramente un pensiero.
RispondiEliminaCerca di cominciare dai primi, che sono anche i più belli.
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