giovedì 21 maggio 2020

Venere sulla conchiglia, di Philip Josè Farmer

Philip J Farmer venere sulla conchiglia recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Venere sulla conchiglia, uscito nel 1975, narra le più o meno rocambolesche avventure dell'ultimo terrestre che, dopo la distruzione del suo pianeta, inizia a vagare per lo spazio... Giù i forconi, Guida galattica per autostoppisti è del 1979.
Avventure che hanno spesso come tema centrale il sesso, argomento che all'interno del genere fantascientifico all'epoca era ancora tabù, il che è uno dei motivi per cui nel 1975 il romanzo fece un certo scalpore (l'altro motivo è che Farmer lo firmò inizialmente con lo pseudonimo di Kilgore Trout, che è un personaggio dei romanzi di Kurt Vonnegut, e infatti molti pensavano che fosse stato scritto dallo stesso Vonnegut... il quale non la prese bene e pretese che il nome del suo personaggio fosse tolto dalle copertine).
Non che ci siano scene di sesso spinto: si parla di sesso e pulsioni sessuali in generale, e in un paio di occasioni vengono descritti dei bizzarri rituali di accoppiamento tra alieni che non hanno nulla di umanoide.




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Oltre ad inserire il sesso nella fantascienza Farmer in questo libro si concede anche qualche frecciata alla religione (argomento che affronterà altre volte) e a diverse abitudini e modi di pensare umani, in genere presentando alieni che li hanno superati... andando però a crearsi problemi differenti.

In molti parlano di questo libro come di un "capolavoro della fantaascienza". Io l'ho trovato un libro moderatamente divertente con alcune belle intuizioni, ma resto convinto che Farmer il suo meglio lo dia nei racconti brevi. Non riesco ad immaginare quanto "dirompente" possa essere stato nel 1975, quando la fantascienza era ancora considerata solo per ragazzini e gli editori pretendevano che non si accennasse nemmeno al sesso nei romanzi di questo genere.

Il Moro

4 commenti:

  1. Sembra molto interessante, mi segno il titolo per un recupero futuro. Grazie per la dritta.

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  2. Ho la versione Urania griffata Trout, devo dire che è un romanzo che mi ha divertito molto.

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