martedì 13 febbraio 2018

Enthiran

Enthiran recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ok, ho visto un film indiano.
Il titolo dovrebbe essere Enthiran, ma lo si trova anche come Endhiran o come Robot.
All'epoca della sua uscita, nel 2010, fu il film indiano più costoso fino allora prodotto, con un budget corrispondente a 21 milioni di dollari americani, ampiamente recuperati (al momento il primato spetta a Baahubali 2: The Conclusion, un film storico-epico costato 39 milioni).

Vai di trama:
lo scienziato Vaseegaran crea in laboratorio un androide ultrasofisticato, al quale dà le proprie fattezze. L'androide è in grado di leggere e imparare qualsiasi cosa in pochi secondi, può ballare come Nurejev e combattere come Chuck Norris. Nel lungo tempo necessario per costruirlo lo scienziato ha tralasciato la fidanzata Sana, e per farsi perdonare le "presta" per qualche giorno il robot durante il periodo di test sul campo, prima di presentarlo alla commissione che deciderà per il suo utilizzo a scopi militari.
Seguono una serie di gag tra il divertente e l'esilarante su questo robot invincibile e incapace di mentire che si confronta con il mondo con l'innocenza di un bambino. Gag che non disdegnano né la comicità più parlata né quella più fisica, con rapidi scambi di battute e balletti leggiadri che contrastano con l'idea di un robot indistruttibile. E la scena delle zanzare è meravigliosa.
Verso la metà del film il robot viene dotato di sentimenti, e qui iniziano i problemi veri, perché ci vuole veramente un attimo a innamorarsi della fidanzata dello scienziato...

Enthiran recensione

Non ho mai visto prima d'ora un film indiano, ma me li sono sempre immaginati come dei musical dove ballano in continuazione. Qui non ballano molto, ma lo fanno, e cantano, a volte anche in degli spezzoni che sembrano davvero dei video musicali (da quattro soldi) inseriti in mezzo alla narrazione a martellate. Il mio occhio da occidentale non riesce a capire se si tratta di parti ironiche o meno.
Canzoni a parte, gli attori non sono di sicuro dei mostri di bravura, ma è divertente vederli interagire. A volte sembra che recitino in modo più teatrale che cinematografico, soprattutto i due assistenti dello scienziato.

Enthiran recensione

 Poco dopo la metà del film arriva una parte breve abbastanza drammatica, con lo scienziato che rinnega la sua creazione,e poi da commedia fantascientifica Enthiran si trasforma nell'ultima ora in un film d'azione tamarrissimo, con superpoteri assurdi basati sul magnetismo, cattivi che sghignazzano, morti ammazzati a palate, inseguimenti con auto che saltano, e tutto il repertorio.

Questo cambio di registro troppo repentino non fa bene al film. Lo stacco è talmente eccessivo che sembra di guardare due film diversi.
Di contro, le scene dove il robot e i suoi cloni si scatenano sono tra le più assurde mai viste. Ma proprio mai, eh. Roba veramente fuori di testa. No, non vi dico niente. Le trovate su youtube, ma secondo me fate bene a guardarvi tutto il film.

Enthiran recensione

E' un film di fantascienza, quindi bisogna parlare anche di effetti speciali: non è una produzione hollywoodiana e si vede. Gli effetti in CGI sono poverelli, e non è stato tentato nulla per nasconderne la povertà con trucchi registici, tipo scene notturne o roba del genere. Nella prima parte va bene lo stesso perché sono utilizzati in maniera ironica, come nelle scene di combattimento con avversari usati come clave, un po' meno nella seconda parte più seria, per quanto "serio" possa essere quel serpentone di robot...

Ultime due cose da specificare.
Uno: il film dura ben tre ore. Io l'ho guardato in due sere, ma comunque sono tre ore che scorrono abbastanza lisce.
Due: non riesco a capire perché dicono qualche frase in inglese ogni tanto, mischiate alla lingua Tamil, una delle lingue diffuse in India. Davvero, se qualcuno lo sa me lo spieghi.

Il Moro

9 commenti:

  1. Tre ore? una maratona :D. Praticamente anche a leggere la tua recensione sono 2 film in uno :D. Una versione indiana de 'i nuovi eroi' di Van Damme, ma molto più profonda!

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  2. A me è capitato spesso con il cinema di Hong Kong, con quei titoli non proprio pensati per l'Occidente: inizia come commediona da risate di pancia poi si finisce nel melodramma più mariomerolesco per passare all'action più serrata. Non sembrano conoscere i mezzi toni :-P
    Comunque grazie della dritta, i film indiani che mi è capitato di vedere erano quelli girati pensando ai festival quindi molto seri e composti: questo mi sembra ben altra cosa!

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  3. In India parlano molto in Inglese: non avendo una lingua comune per tutto il paese, ma solo dialetti nelle varie zone, usano l'inglese (derivato dai tempi del colonialismo) come lingua universale per tutto il paese. Pensa che i giornali e le riviste a carattere nazionale di solito sono in inglese, e così anche programmi televisivi.

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    1. Interessante. È strano vederli passare dalla lingua tamil all'inglese così, anche nel mezzo di un discorso.

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