martedì 17 marzo 2015

Spider-man: Il Regno, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Spider-Man: Il regno è una miniserie di 4 numeri, pubblicata in Italia in volume in un 100% Marvel e all'interno della collana Supereroi - Le grandi saghe.

Si tratta di una storia fuori continuity ambientata in un futuro cupo, con un Peter Parker che ha ormai da tempo dismesso i panni dell'eroe. Stanco, triste, disilluso, persino con qualche problema mentale: il personaggio è molto lontano da quello a cui siamo abituati.
In questa New York del futuro sono assenti eroi e criminali mascherati e i crimini sono quasi azzerati, grazie all'efficenza della milizia privata del sindaco: The Reign, appunto. Ma la sicurezza ha un prezzo, e i poteri in mano a questa milizia e al sindaco stesso sono quasi assoluti. New York è diventata un regime totalitario (non si sa niente del resto del mondo) e un anziano J.J.Jameson cerca di far tornare al vecchio Peter la voglia di combattere...


Il regno, secondo le intenzioni dichiarate dall'autore Kaare Andrews (ha fatto tutto lui, testi, disegni, chine, colori...) era omaggiare Il ritorno del cavaliere oscuro.
La somiglianza col capolavoro di Frank Miller è evidente, soprattutto nei disegni, che ricalcano lo stile di Miller. La prima parte della storia ha molti punti in contatto con l'opera a cui si ispira, solo nella seconda parte diverge abbastanza da diventare storia a sè.


E' ovvio che prendere un tale mostro sacro come riferimento non può che spingere a fare pericolosi paragoni.
Diciamo subito che Il Regno non è neanche da mettere vicino a Il ritorno del cavaliere oscuro. Si tratta però di una buona storia, ben scritta, con un utilizzo dei personaggi ben orchestrato.


I fan dell'uomo ragno potrebbero facilmente storcere il naso, perché il protagonista di questa storia c'entra poco con l'originale. Certo, ha mantenuto quella caratteristica di "eterno perdente" con cui è facile empatizzare, ma questo ragno è ancora più depresso del solito... e quando arriva a uccidere i suoi nemici senza scrupoli ti viene un po' da digrignare i denti.
Io, però, non sono mai stato un fan sfegatato dell'arrampicamuri, e questa storia non mi è dispiaciuta. Non un capolavoro, ma una lettura piacevole.

Non male.

Il Moro

6 commenti:

  1. Questa l'ho letta anch'io!
    Non male, ma soffre del fatto che il personaggio di Spiderman, alla veneranda età raggiunta, manca un po' della leggerezza che lo caratterizzava. Sembra riprendersela quando indossa la maschera, ma solo a sprazzi. Per il resto una buona citazione del Cavaliere Oscuro, ma, appunto, solo di citazione si tratta. Qualcuno ci ha visto anche V for Vendetta, ma penso sia esagerato.

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    1. E infatti io non ce l'ho visto... il futuro dispotico totalitario non era una novità neanche in V per vendetta.

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  2. Appena letta anch'io e devo dire di averla apprezzata molto.
    Uno Spiderman cinico ed invecchiato si era già visto in Terra X, a cui mi pare quest'opera si ispiri leggermente, ma la storia è molto piacevole.
    Per me è un bene che sia una storia fuori continuity anche perché rende il personaggio una tabula rasa, in cui l'autore ( come in questo caso ) diventa libero di sbizzarrirsi come vuole senza vincoli di nessun genere.
    Erano dieci anni che non leggevo una storia del ragno, ed è stato un piacevole ritorno. :-)

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    1. Non conosco Terra X... Sì, spesso le storie fuori continuity sono le più godibili, soprattutto a chi come me non segue regolarmente le avventure del personaggio.

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  3. Come al solito è tra le mie cose da recuperare...

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