mercoledì 2 ottobre 2013

Gli elfi di Cintra e L'esercito dei Demoni, di Terry Brooks.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Abbiamo già parlato del primo libro dell'ultima triloga di Terry Brooks, I figli di Armageddon. La trilogia si chiama La genesi di Shannara, e gli altri due libri che la compongono sono Gli elfi di Cintra e L'esercito dei demoni.

Paprlando del primo libro, mi sono lamentato dell'eccessivo utilizzo dei vari clichè del fantasy, che ormai mi hanno francamente sfrantumato... sono diventato vecchio. ;-)
Nei due volumi successivi, beh, ormai i clichè ce li abbiamo, quindi ci si fa meno caso.

Il lavoro di Terry Brooks resta sicuramente superiore alla media del fantasy da quattro soldi con cui vengono riempiti gli scaffali delle librerie italiane, e sapete bene di cosa sto parlando. Anche perché, nonostante i cliché, Brooks per questa trilogia ha tirato fuori un'ambientazione abbastanza nuova, un futuro apocalittico mischiato con elfi e magie.
Eppure, sono convinto che avrebbe potuto fare di meglio.


Ad esempio approfondendo le comunità mutanti, che sono tirate un po' lì. E magari dando migliori descrizioni dei demoni e dei loro scopi. Questi eserciti di demoni sterminatori nei primi due libri si intuiscono solo e nel terzo si vedono a malapena, mentre dovrebbe esserne pieno il mondo.
Anche la magia quasi sempre si riduce a niente di più che sparare lingue di fuoco dalle mani, ma questa è sempre stata una caratteristica della saga di Shannara.

Ma, soprattutto, è lo stile di Brooks che mi è venuto a noia, come ho già detto in precedenza. Questo mostrarci continuamente i pensieri dei personaggi, anche quando questi pensieri non sono altro che lamentele esistenziali su quanto è dura la vita, serve solo a riempire pagine e pagine di parole dall'utilità discutibile. Noioso, noioso. Soprattutto nella prima metà del terzo volume, del quale ho bellamente saltato intere pagine. Lo stesso "errore" che fanno gli scrittori principianti, me compreso. Sono sicuro che se avessi mandato a un editore un libro scritto con questo stile (ehi, aspetta, l'ho fatto! Chaveyo soffriva molto di questa sindrome! E infatti...) mi verrebbe rifiutato con una risatina di sufficenza (a meno che non mi venisse inviato un contratto di edizione a pagamento, ovviamente).
Con questo non voglio dire che io sono più bravo a scrivere di Terry Brooks, anzi (a rileggere Chaveyo adesso mi viene la pecòla... mamma mia, ci credo che me lo rifiutavano), voglio dire che esistono millemila manuali di scrittura dove si perora la causa del "tagliare, tagliare, tagliare", "non tergiversare", "arriva al punto", tanto che uno (nel senso di io) fa tripli salti mortali carpiati per tenersi breve e conciso e non lasciarsi prendere la mano dalla storia e dai personaggi, tagliando anche passi che gli (mi) piacciono da matti perché poco funzionali alla trama... e poi arriva Terry Brooks, riempie metà libro di tutto quello che io tolgo e lo traducono anche in Atlantide e all'Inferno. Ma allora che mi sbatto a fare?

Va beh, scusate lo sfogo personale. Alla fine è anche vero che uno scrittore bravo riesce a mantenere desta l'attenzione anche divagando come un pazzo (vedi Stephen King, per dire). Io non credo di riuscirci. Terry Brooks, in questa trilogia, non c'è riuscito.

Insomma, tirando le somme: se non lo leggevo era lo stesso. Certo che chi adora lo stile di Brooks potrebbe anche trovarla anche superiore alle sue trilogie precedenti (ormai si va avanti a trilogie) vista l'ambientazione originale, ma per me non basta, e non so se leggerò altri libri di Brooks in futuro, preferendo conservare i bei ricordi legati ai primi tre Shannara e Landover.

Il Moro



8 commenti:

  1. Hey Moro!

    io ho letto a suo tempo la Spada di Shannara, l'unico libro di questa enorme serie. Poi ho letto quasi tutti i libri di Landover.
    Mi ricordo Shannara come una copia (I tolkieniani mi odieranno, ma secondo me riuscita un po' meglio) del Signore degli Anelli. Perché Shannara ha un taglio più moderno e (anche se non sembra) non è che si prenda poi troppo sul serio, vedi la presenza di Menion Leah (un grande :) e dell'ovvietà indovinata della spada, il cui potere è quello di mostrare la verità. Nella Spada di Shannara secondo me le uniche note stonate sono Shea Ohmsford e suo fratello (lui magari neanche tanto) che potrebbero sparire per far posto agli altri personaggi più simpatici.
    Mi fido quando dici che Brooks perde pagine e pagine a farci sciroppare i cazzi interiori degli altri. Lo ha fatto anche in Landover e non lo fa bene come King. King anche quando scrive una vaccata, la scrive in maniera professionale, non ci sono c***i.
    Ma sinceramente tutto questo modus di fare letteratura mi annoia, come mi annoia l'altro estremo, ovvero lo show don't tell usato a tapis roulant.
    Sì, mischiare magia e post-apocalittico non è male, anche se altri l'hanno fatto. Magari al posto di Brooks proverei a leggere Coltri. Tu non l'hai recensito Coltri? Spe' che vado a riguardare.

    Adesso mi devo fare venire qualche idea originale ('na parola!) per il concorso di Girola!

    Saludos!

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    1. No, coltri (goetia, giusto?) mi manca.
      Di Shannara mi sono piaciuti molto i primi 3, e anche i primi 3 di Landover, che si prendevano molo sul ridere. gli altri li ho letti più che altro per affezione verso l'autore che è uno dei primi che ricordo di aver letto. Direi che adesso può bastare.
      Tra l'altro, gli Ohmsford (non sempre i due fratelli, dopo ci saranno figli, nipoti e quant'altro) saranno sempre i protagonisti di Shannara... Non ce ne libereremo mai! XD
      Ho visto che hai messo dei racconti nuovi sul blog, li leggerò appena potrò...
      Il Moro

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    2. Hey Moro!

      sì, ho visto sulla wiki che ci sarà Brin Ohmsford e poi i discendenti, gli ascendenti e quello che è. Madonna Santa!
      Sì, ho messo qualcosina di fanfiction e altri raccontini.
      Tu stai scrivendo? Dai!!

      Saludos!

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    3. Guarda, io scrivo a fasi alterne... ora sto in una specie di romanzo a episodi, che sta andando un po' a rilento perché ho scritto un episodio che, beh, non mi piace. Sto cercando il modo di aggiustarlo.
      Nel frattempo scribacchio altri racconti che sto mandando a vari concorsi in giro per il web. Purtroppo la "vita reale" mi reclama sempre troppo spesso...
      Il Moro

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    4. Va beh, meno male dai! La vita reale ci sta dentro ;P
      chiedo scusa dato che è OT: fai distopie impure e anche quello dell'hotel di paolo ungheri?

      Saludos!

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    5. Quello dell'hotel credo di sì, tanto la scadenza è abbastanza lontana. Distopie impure non credo, tempo fa ho avuto da dire con Girola, non so se sia il caso.

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  2. Un altro lungo da morire è da poco passato a miglior vita, anche se su questa terra se la passava più che bene: Tom Clancy.
    E anche lui, qualche volta riusciva ad essere interessante altre volte no, e sembrava quasi (assurdo, visti i suoi guadagni!) che avesse fatto un contratto a pagina

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    1. Non credo di aver mai letto niente di suo. Ho solo giocato a un paio di Spliter Cell, che dovrebbero essere scritti da lui, se non sbaglio.

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