martedì 24 ottobre 2017

Zagor - La fortezza di Smirnoff: il videogioco


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Il 3 novembre uscirà in edicola in edicola il numero 628 di Zagor: La vendetta di Smirnoff, seguito a distanza di ben 39 anni di La fortezza di Smiirnoff, Zagor 150-152 (201-203 secondo la copertina).
Per l'occasione, ho deciso di rispolverare una chicca.

Pochi sanno che esiste un videogioco dedicato a Zagor. Sì, sono usciti già parecchi anni addietro videogiochi ispirati ai fumetti Bonelli. Tex, Nathan Never, Dylan Dog, Martin Mystere e Julia, almeno che io mi ricordi. E pure Zagor, appunto
Aggiungamo anche che si tratta di un'avventura testuale, un genere abbastanza di nicchia, sebbene sopravviva da decenni.

Abbiamo già parlato in questo blog delle avventure testuali, per chi non sapesse di cosa stiamo parlando potete dare un'occhiata qui.

La storia da cui è tratto il videogioco

Zagor - La Fortezza di Smirnoff
è un gioco per Commodore 64 del 1987, scritto da Marco Corazza, uscito allegato al numero 53 della rivista Commodore Computer Club, con la musica di Rob Hubbard (musica presente peraltro solo nella schermata iniziale), ed è ispirato alla storia La fortezza di Smirnoff, albi 201-203, scritta da Alfredo Castelli e disegnata da Franco Donatelli.
Allegato alla rivista e al gioco c'era anche un manuale d'istruzioni di 12 pagine con copertina di Gallieno Ferri, che però non sono riuscito a trovare in rete. In compenso vi posso mettere la copertina della rivista:


la versione che ho giocato è quella editata da Raffox nel 2006, con inclusa anche la soluzione. Potete scaricarla da qui, se volete giocarci su un emulatore del Commodore 64, o se riuscite a inserirlo in una delle ultime riproduzioni (o se ne avete ancora uno funzionante...).

Dopo una schermata iniziale con il disegno di Zagor più brutto mai visto (lo vedete in apertura), parte la più classica delle interfacce da avventura testuale:


Integrata ogni tanto da semplici disegni dell'ambientazione:


Ora, io non so se le avventure più moderne siano più user friendly e negli anni '80 fossero tutte così, o se davvero è solo questo videogioco: io non riesco a giocarci.
Trovo il parser (la parte del software dedicata all'analisi sintattica e semantica dei comandi inseriti dal giocatore) estremamente rigido: accetta davvero pochi comandi, inoltre non ti fornisce nessun indizio su cosa stai sbagliando. Esempio: se io digito "parlo con Cico" mi risponde "non capisco cosa vuoi fare". Stessa cosa se sono più specifico e digito "parlo con Cico di mappa" o "chiedo mappa a Cico". L'unico modo per farsi capire è "dico a Cico dammi mappa", ma io come dovrei fare a saperlo?
Oppure: entro nella hall di un albergo e c'è un annuncio, lo leggo e mi dice che c'è in vendita un carro. "Parlo con albergatore di carro", "chiedo ad albergatore di annuncio", niente, sempre "non capisco cosa vuoi fare", funziona solo "compro carro".
Non ci viene inoltre data nessuna direzione disponibile: in ogni zona del gioco dobbiamo per forza provare a caso nord, sud, est e ovest. E sfido chiunque a capire cosa bisogna fare con lo stregone indiano senza nessun indizio. Non dico che sia impossibile, a forza di provare di tutto ci si riesce, ma comunque ti fa davvero venire voglia di consultare la soluzione.
Poi magari erano tutte così e sono io che sono abituato troppo bene, per carità.

In rete ho trovato anche questa immagine, ma nella versione del gioco che ho giocato io non l'ho vista.

Curiosità: Zagor - La fortezza di Smirnoff fu il secondo videogioco ufficialmente tratto da un fumetto Bonelli. Il primo fu un'avventura di Martin Mystere (della quale non è dato conoscere il titolo) per ZX Spectrum del 1986, che però non uscì su dischetto: come dice Castelli nella rubrica interna del numero 152,

martin mystere avventura ZX Spectrum

per poter giocare quest'avventura bisognava ricopiare carattere per carattere un lunghissimo listato dalla rivista Personal computer. Una di quelle cose che se sbagliavi anche solo una virgola non ti funzionava una mazza e tu avresti mai capito perché.

Il Moro.

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Le mie fanfiction (gratuite) su Zagor:

Tutti i miei articoli su Zagor

7 commenti:

  1. Molto interessante. Probabilmente la difficoltà in questi giochi era più quella di trovare i comandi verbali giusti, piuttosto che gli enigmi proposti dal gioco.

    Peccato che la Bonelli non abbia mai puntato di più su questi giochi. Forse oggi ci sarebbe un piccolo Bonelli Universe da scoprire.

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  2. concordo.
    Ci provai anch'io ma era impossibile da giocare.

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  3. Ne avevo sentito parlare, ma non avevo mai visto i giochi di Zagor del Comodorre.

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  4. Il gioco, perché hanno fatto solo questo... magari prima o poi...

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  5. Io invece ci giocai mi piacque tantissimo. Una delle migliori avventure testuali mai viste! Ricordo che rimasi in difficoltà di fronte ad un solo enigma. Non riuscivo a proseguire ed ho digitato il comando AIUTO. Il programma mi ha risposto "Telefona al programmatore" con tanto di numero di telefono. IO l'ho fatto e il programmatore in persona mi ha dato un suggerimento grazie al quale ho superato l'empasse e poi ho finito il gioco!

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    1. Eh, i programmatori di una volta sì che ci mettevano la faccia! :-D
      Anche al giorno d'oggi, comunque, la maggior parte degli autori di avventure testuali sono raggiungibili tramite social e ti aiutano volentieri.

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