martedì 24 marzo 2015

Eden: It's an endless world! - recensione

manga recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Eden: It's an endless world! è un manga pubblicato dal 1998 al 2008, scritto e disegnato da Hiroki Endo nonché la sua opera principale.

In un futuro prossimo un pericoloso virus dagli effetti molto scenografici (trasforma la pelle in cristallo) stermina una bella fetta della popolazione mondiale. In realtà la percentuale dei decessi è del 15 per cento della popolazione, non abbastanza da creare uno scenario post-apocalittico, ma sufficiente per dare il via a un periodo di disordini durante il quale nasce Propater, un'organizzazione apolitica molto potente con metodi vicini al terrorismo, che controlla direttamente diverse aree del pianeta.
Dopo un'introduzione in cui seguiremo le vicende prima di Cris, membro di un'equipe che ricerca una cura per il virus e affiliato a Propater, poi di suo figlio Enoa, divenuto, dopo che il virus ha cessato di essere una minaccia, uno dei più potenti boss della droga del sudamerica, entrerà finalmente in scena il vero protagonista, Elia Ballade, quindici anni, figlio di Enoa.

La vita di Enoa è un casino: prima in fuga dai nemici del padre, poi allo sbando con un gruppo di mercenari e in seguito messo in mezzo a complicate vicende in cui sono coinvolti diversi gruppi mafiosi, Propater, politici corrotti e quant'altro.

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Il manga, 18 volumi, subisce diversi cambi di stile nella narrazione. A un primo volume un po' palloso dove ci  si concentra sull virus e sulla ricerca della cura, segue un secondo dallo stile leggero e sognante, per poi proseguire in un violentissimo scontro a fuoco (infinito, dura praticamente due volumi) tra le rovine inca del Perù. Poi l'ambientazione cambia ancora e ci si sposta in città, assumendo uno stile molto più vicino al cyberpunk, con storie di mafiosi e corrotti senza nemmeno un personaggio positivo, tra cyborg, innesti bionici, killer, puttane e traditori. Poi la vicenda si complica ulteriormente inserendo nuovi personaggi, recuperandone di vecchi e approfondendo alcuni spunti narrativi... Non entriamo troppo nel dettaglio, comunque sappiate che anche il virus tornerà  alla ribalta, rivelando di essere qualcosa di più di quello che si poteva credere all'inizio.


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Nessuno spazio all'ironia in questa storia, almeno nella prima parte. Il protagonista stesso non sorride praticamente mai, anzi, le vicende della vita lo spingono sempre di più verso il suo lato oscuro, e a ogni volume diventa sempre più "cattivo".
Nella seconda parte stranamente, quando il personaggio  principale è cresciuto e ormai


Le parti migliori del manga sono comunque quelle che mettono in evidenza le atrocità commesse in parti del mondo "dimenticate", quali alcuni paesi africani o del medio oriente, o le periferie delle città sudamericane. Atrocità che succedono per davvero, non solo nella fantascienza. Orrori come la dittatura, la pulizia etnica, lo sfruttamento minorile anche per fini di guerra e prostituzione. Orrori che avvengono in luoghi lontani dal mondo "civile", sia orientale che occidentale, e a cui solitamente non si pensa, ma che non per questo sono meno reali.


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I disegni da una parte sono molto belli, precisi, puliti, molto particolareggiati, senza mai una sbavatura, d'altra parte risultano essere un po' "freddi", molto professionali, tipico di un laureato in belle arti che magari era il primo della classe: perfetti, ma troppo tecnici e privi di personalità.

Stranamente, i personaggi giapponesi sono pochissimi e non sono i protagonisti principali, e non ci sono parti ambientate in Giappone.


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Concludendo: un bel manga. Non un capolavoro, in alcune parti troppo verboso, in altre difficile da comprendere (capita di dover ricordare un gran numero di nomi in alcune parti, pure troppi) Però è abbastanza appassionante da far venire voglia di andare sempre avanti a leggere. Nel complesso un ottimo lavoro di cui consiglio la lettura. Sicuramente molto meglio dell'opera alla quale l'autore dice di essersi più ispirato, quella boiata di Evangelion,

Il Moro


8 commenti:

  1. Ricordo che lessi un paio di volumi anni fa...
    Poi la fumetteria chiuse e smisi di comprarli. Lo tengo nella mensola del "un giorno lo finirò"...

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  2. I primi 6-7 volumi mi erano piaciuti molto, poi sono andato a vivere da solo ed ho smesso di comprarlo :D Chissà se mio fratello ha continuato a prenderlo, potrei rubargli i volumetti e finalmente recuperarlo...

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    1. E' il caso di fare una spedizione esplorativa da tuo fratello!

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  3. Manga davvero di nicchia, che ho apprezzato soprattutto per la crudezza e per l'introspezione dei personaggi, quasi tutti freddi e disillusi.
    Condivido la freddezza e quella sensazione di estraneità che permea la trama.
    A livello di empatia, non è proprio il massimo.
    Gran manga comunque, a me è piaciuto molto.

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