domenica 25 agosto 2013

Battleship

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ok, difficilmente su questo blog mi sentirete (leggerete?) parlare di film ad alto contenuto culturale. Ma questo, gente, è veramente un film ignorante!
In senso buono, però.

La trama più o meno è così: grazie a potenti telescopi viene scoperto un pianeta dalle caratteristiche simili a quelle della Terra, e viene quindi inviato in quella direzione un segnale per contattare le eventuali forme di vita lì presenti.
La stupidità della cosa è talmente palese da non aver bisogno di commenti, e lo sanno anche gli autori quando danno il nome al pianeta: pianeta G. Cioè, hanno trovato il pianeta G! E io che lo cercavo da tutta un'altra parte!
Dopo questa perla di sottile umorismo, continuiamo con la trama di questo capolavoro della tamarraggine. Gli alieni brutti e cattivi ovviamente seguono la trasmissione per venire a portare sulla Terra morte e distruzione, ammarando alle Hawai accanto alla fonte del segnale proprio durante un'esercitazione navale. Poi si comincia a correre, gridare e spaccare tutto.

Dopo Trasformers e G.I. Joe, alla Hasbro ci riprovano con la licenza più improbabile di sempre: la battaglia navale. Ma perché non mi fanno un altro film dei Masters piuttosto, santoddio? Ma quella era la Mattel.

Per fortuna non passeremo due ore ad osservare due studenti annoiati che si scambiano coordinate da segnare a penna su un foglio durante l'ora di chimica, ma avremo a che fare con un supermegakolossalcazzuto.
Il testosterone circola a bottiglioni in questo film, eppure riesce a non scadere nel ridicolo americanismo nè nella ricerca del gesto eroico ad ogni costo. Anzi, il protagonista, dall'inizio il classico ribelle un po' scemo, ha sì un'evoluzione, ma per tutti il film rimarrà fedele al suo personaggio, con scatti d'ira, decisioni poco ortodosse e ripensamenti dell'ultimo minuto.

Rihanna nel punto più alto della sua carriera di attrice.

La trama non conta granché, e ha buchi abbastanza grandi da farci passare tutta la corazzata da 5 caselle (e le astronavi che saltellano? Perché le astronavi saltellano?). Eppure, bisogna calcolare anche che il film voleva essere proprio questo: un giocattolone esplosivo con il quale passare un paio d'ore spensierate. In questo riesce perfettamente: diverte e non annoia, anche se nemmeno appassiona.
Fortunatamente siamo abbastanza lontani dagli stilemi cinematografici di Michael Bay e Zack Snider: qui, nelle scene d'azione si capisce perfettamente cosa sta succedendo, anche quando salta tutto per aria, e senza dover ricorrere a fastidiosi rallenty.
Interessante anche il continuo passaggio dagli immensi spazi aperti del mare delle Hawaii agli angusti corridoi delle navi, e divertenti le citazioni del gioco a cui il film si ispira, come la sfida in notturna alla cieca e la forma dei missili alieni, che richiama quella dei "pirulini" (come diavolo si chiameranno in italiano?) che nel gioco della Hasbro servivano per segnare i colpi.

Una così nei bar che frequento io
non l'ho ancora mai vista...
Gli attori non sono chiamati a grandi prove recitative. Il ruolo della cantante Rihanna è tanto squadrato da non permetterci di giudicarla (ma forse è stato fatto apposta...), il protagonista Taylor Kitsch (lo stesso di John Carter) non mi è piaciuto granchè, la parte dell'onnipresente Liam Neeson è breve e marginale, la bionda fidanzata del protagonista è troppo gnocca per essere vera... menzione particolare per il personaggio del tenente colonnello Mick Canales, che ha perso entrambe le gambe in battaglia sostituendole con due protesi: è interpretato da Gregory D. Gadson, il quale è davvero un collonnello dell'esercito degli Stati Uniti ed ha davvero perso le gambe, nel 2007, per un attentato a Baghdad.
Particolarmente di mio gusto anche l'esaltante colonna sonora, farcita di brani hard rock che spaziano dagli AC/DC ai Creedence Clearwater Revival e agli ZZ Top.

Insomma, il film secondo me merita una visione, soprattutto su uno schermo adeguato e con un impianto dolby surround. Ovvio che non dovete aspettarvi nient'altro che due ore di spettacolo adrenalinico, senza nessun'altra pretesa. Se vi sta bene, infilatelo pure nel vostro lettore.

Un ultimo appunto: come al solito c'è una scenetta dopo i titoli di coda, ma stavolta è proprio al fondo. Ci si deve sorbire una decina abbondante di minuti di nomi che scorrono. A casa si può mandare avanti veloce, ma mi piacerebbe sapere chi di quelli che l'ha visto al cinema ha avuto la costanza di aspettare così tanto...

Il Moro


4 commenti:

  1. Di che bar si trattava, per curiosità?
    Non l'ho visto, ma se penso che Berg in quegli anni poteva dirigere Dune, non può che salirmi una ingiustificata antipatia per questo Battleship!
    Se mi capitasse di vederlo, cercherò di non essere prevenuto.

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    Risposte
    1. Beh, meglio questo che Dune, almeno non ha fatto danni! Per passare un paio d'ore spensierate va più che bene...
      Il Moro

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  2. Un'altro film che è nella mia lista dei " un giorno li vedrò".
    Dovrei vederlo...

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