mercoledì 10 luglio 2013

Terry Brooks, I figli di Armageddon e perché il fantasy classico mi ha rotto le....

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Devo molto a Terry Brooks. La spada di Shannara è uno dei primi libri che ricordo di aver letto, e serbo ancora oggi ottimi ricordi della prima trilogia. Sicuramente ha avuto una certa importanza nella mia formazione come "lettore" (e, purtroppo anche come scrittore: quando qualcuno mi accusa di essere troppo "didascalico" io dò la colpa a Brooks, che mi ha influenzato con il suo stile. Lui però è più bravo, infatti lui ha successo e io no).

Solo in seguito mi sono reso conto che i millemila romanzi della saga di Shannara sono tutti uguali, a loro volta molto simili al Signore degli anelli, e che tutti i romanzi del fantasy che definirei "classico" funzionano secondo uno schema fisso:



- Un ragazzo di campagna scopre di essere per qualche motivo un prescelto
- Viene formata una compagnia per intraprendere un viaggio per recuperare un oggetto che servirà per distruggere un cattivo (a volte invece di recuperare un oggetto devono compiere qualche altra azione, comunque alla fine di un viaggio)
- Ogni tanto qualche battaglia campale.

La copertina originale, come al solito molto
migliore di quella che è toccata a noi.
Per questo motivo, ho iniziato a evitare accuratamente il fantasy derivato dalle opere sopra citate, quali le saghe di Licia Troisi e cloni vari, ma non riesco a sopportare nemmeno cose come La spada della verità.
Allo stesso modo (ma per motivi diversi) mi strascassano i marroni i fantasy dinastici a base di intrighi di corte, quali l saga di Darkover o Games of Thrones.

Riesco ad apprezzare solo più il fantasy "barbaro", quali le opere di Howard o di Leiber, e quello per ragazzi, dove si trovano le idee più originali, quali La storia infinita e La bussola d'oro (non a caso due dei miei libri preferiti in assoluto).

Ecco, l'edizione che ho letto io, presa in biblioteca, era così... la copertina in rilievo
richiamava la copertina del libro descritto all'interno.
Questo è l'unico libro che secondo me è meglio avere cartaceo che elettronico.

Ci sono saghe (perché alla fine sono sempre saghe lunghissime, mai nessuno che riesca a esaurirsi in un solo libro) che cercano di innovare il genere. Mi vengono in mente la trilogia Sabriel - Lirael - Abhorsen di Garth Nix, che mi è piaciuta molto, o quella degli Orchi di Stan Nicholls. E come non citare i fantastici libri di Terry Pratchett.
Lo stesso Terry Brooks ha cercato di portare un po' d'innovazione nella sua stessa saga inserendovi elementi fantascientifici in Il labirinto, secondo della trilogia del Viaggio della Jerle Shannara, e umoristici nei primi libri della saga di Landover (negli ultimi questa caratteristica si perde).

Nel quale un avvocato acquista la sovranità di
un regno magico da un catalogo natalizio.

Questo I figli di armageddon unisce la saga principale di Terry Brooks con la sua trilogia urban-fantasy Il verbo e il vuoto, o Il ciclo del demone. In quella trilogia, ambientata ai giorni nostri, vediamo la lotta segreta tra i Cavalieri del Verbo, depositari di antiche conoscenze magiche, e i Demoni, decisi a sterminare e/o rendere schiava l'umanita.

Nella saga di Shannara si fa più volte riferimento alle Grandi Guerre che hanno sconvolto il nostro mondo, che si è poi evoluto, nell'arco di migliaia di anni, nell'ambientazione fantasy-classica che ben conosciamo.
In questo nuovo ciclo ci spostiamo un po' nel nostro futuro: i Cavalieri del Verbo hanno rimediato una bella figuraccia non riuscendo a fare il loro lavoro, e ci troviamo in un mondo post-apocalittico seguito alle Grandi guerre dove i sopravvissuti, asserragliati in cittadelle fortificate, cercano di resistere agli assalti dei Demoni e dei loro servitori, gli ex-uomini. Si narra quindi la fine del mondo moderno nonché l'inizio del mondo nuovo che porterà a Shannara.
L'ambientazione non è neanche male, abbastanza intrigante. Mad Max con la magia.

Ma c'è di nuovo un ragazzino di campagna che non sa di essere il "prescelto" (anche se qui non si chiama così)! E che palle!

La differenza è che qui la "campagna" è sostituita dalle lande desolate avvelenate dalle radiazioni, ma è un fatto che il ragazzino in questione non vive in una delle città fortificate, e quindi è "campagna"! :-)

Diamo quindi il via all'operazione sterminio dei prescelti, con priorità a quelli che non sanno di esserlo, e di tutti i figli non riconosciuti di re o personaggi vari! A partire da Goku fino a Luke Skywalker!

Conan, liberaci tu da questi prescelti brufolosi!
Certo, prima finisci di bere, tranquillo.

Per le opinioni sul libro, rimando a quando avrò letto gli altri due della trilogia, così avrò un'idea complessiva. Per ora posso dirvi che lo stile di Brooks è sempre quello, che troppo spesso si va a perdere nei pensieri dei personaggi dilungando inutilmente il brodo e che troppo spesso quando scrivo mi accorgo di farlo anch'io.
Per ora il giudizio è se non lo leggevo era lo stesso, con riserva di completare la saga.

Ma qualcuno tra voi arguti ed esperti lettori non saprebbe suggerirmi qualche fantasy che mi possa piacere, oltre a quelli che ho già citato? No saghe dinastiche e no prescelti, please!

Il Moro



15 commenti:

  1. In effetti c'è sempre il prescelto.. Un po' una palla.. Che tra l'altro è una mezza pippa, poi cresce, si allena, ecc ecc... Comunque sia ho iniziato pure io con la spada di Shannara, uno dei primi se non il primissimo fantasy che abbia letto

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  2. Ormai mi annoiano...
    Non per fare lo snob, ma ormai ne ho letti troppe di trame così....

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    1. Infatti... E continuano a uscirne. Finchè la gente li legge...
      Il Moro

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  3. Come ti dicevo, di Fantasy ne so poco o nulla: Terry Brooks, questo sconosciuto!
    Posso supporre che il campagnolo sfigato, il viaggio, il trofeo e le battaglie siano archetipi di questo tipo di letteratura... dunque, imprescindibili.
    Un po' come la struttura di una fiaba (spiegata nel saggio di Vladimir Propp, di scolastica memoria) o le sceneggiature dei film horror classici.
    Ovviamente, la fantasia dei uno scrittore dovrebbe sfruttare gli schemi senza adagiarvisi... e quella, prima o poi, tutti la esauriscono finendo per ripetersi.

    Un consiglio? Mai letti i racconti di "Fairy Oak"?
    A mia nipote piacevano :))

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    1. Fairy Oak non l'ho letto, ma credo che sia un po' troppo per bambini per i miei gusti sanguinosi... :-D
      Gli archetipi vanno bene finché il loro sfruttamento non diventa inflazionato. Nel caso di Brooks ha riscritto la solita trama modificando l'ambientazione, e meno male che almeno ha fatto quello sforzo. Altri cambiano solo i nomi dei personaggi.
      Il Moro

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  4. Il prescelto nellA fantasy classica deve esserci,altrimenti si perde l effetto immedesimazione/peter parker che da zero diventa eroe.c è in tutta la fanatasy eroica ,da Gemmell fino addirittura a T H white. e se vogliamo sotto certi punti di vista,lo stesso cimmero,in numerosi episodi,diventa un "prescelto" suo malgrado.un esempio?Phoenix on the sword in cui Epimetreus lo "sceglie" ponendo la fenice..sulla lama.ma potrei citarne una per ogni episodio,non solo di howard ma anche e soprattutto degli apocrifi.

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    1. Dire che Conan diventa un prescelto ogni volta mi sembra tirarla parecchio per i capelli, sarebbe come dire che ogni volta a un personaggio succede qualcosa è stato "prescelto" dal fato. Conan il più delle volte se le va a cercare.
      Per quanto riguarda l'effetto immedesimazione, va bene, per carità, ma ha tutta una serie di limiti. Il primo è che ogni volta ripeti lo stesso artificio. Il secondo è che l'immedesimazione non è mai completa: lui è uno sfigato come te, ma di punto in bianco salta fuori che in realtà è figlio di qualcuno (o gli piovono superpoteri dal cielo). Il messaggio che passa quindi è che, a meno che i tuoi genitori non ti abbiano detto grosse bugie sulla tua nascita o che tu venga morso da un ragno radioattivo, tu rimani uno sfigato.
      La ripetizione dello schema del prescelto porta quindi, secondo la mia personale interpretazione, che la prima volta che leggi un libro con questo trucchetto ti fa sognare un destino migliore e fa volare più alta la fantasia, la decima volta ti girano le balle perché a tutti questi contadini succedono cose meravigliose per diritto divino e a te niente.

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  5. Puo sembrare tirata per i capelli se si ha dato una lettura superficiale o non ci si ricorda bene le storie del cimmero,anche perche spesso il termine eletto viene reso implicito,a volte no..ho gia citato l episodio con epimetreus in cui conan è l eletto in senso letterale per la difesa di aquilonia e dovrebbe essere esaustivo,ma pensa a Zabibi in ombre a zamboula,o addirittura nel lavoro dal titolo omonimo di carter,in cui assurge al titolo vero e proprio di "liberatore"il momento clou è pero l episodio in cui Yasmela viene intimata dall oracolo che il destino di ophir dfipendera dal primo uomo che lei incotrera quella notte..Conan(ma va?) .in piu ,e concludo,la totale presa di coscienza del Conan/prescelto è la seguente:fin dalle primissime avventure gli viene predetto che diventera ' re del piu grande regno hyboriano.piu predestinato di cosi..Mitra e Ymir! PS discorso "zero to hero":ognuno nella fantasy come in tutte le cose ci vede quello che sente:se ti senti sfigato non bastera leggere di eroi e fanciulle per sentirti meno pirla.

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    1. Conosci troppo bene l'argomento, non posso batterti sul tuo terreno... Mi arrendo! ;-)

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  6. Ma no Moreno.è anzi un piacere parlare con altri appassionati di un tema che apprezzo particolarmente!

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  7. Ciao! Leggo da un po' il tuo blog e questo post scoperto ora mi ha fatto davvero sorridere, oltre al fatto che l'ho trovato molto ben scritto e intelligente.
    Prova a vedere se trovi qualcosa di Tanith Lee: il primo libro che potresti sfogliare è "Il Signore della NOtte", poi lei ha scritto "Il Signore della Morte" e "Il Signore delle Illusioni", gli altri due non li ho mai trovati. Comunque anche se correlati sono volumi autoconclusivi e piuttosto diversi dalla fuffa che si trova in giro :-)
    Ne approfitto anche per ringraziarti per il tuoi post chiarificatori sulla cookie law, mi sono seriviti moltissimo. Grazie davvero!
    :-) a presto

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    1. Felice di essere d'aiuto!
      L'unico libro della Lee che ho letto è proprio "Signore della notte", niente male.

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  8. Leggo per caso questo vecchi post.
    Che dire, non so perché continuo a leggere Brooks.
    Ho trovato le trilogie del Viaggio della Jerle Shannara e del Druido supremo di Shannara terribili.
    Invece questo libro dei Figli di Armageddon (perché non dell'Armageddon?), sono a un terzo e mi pare interessante.
    A differenza del Viaggio della Jerle Shannara, questa volta la fusione del fantasy con la fantascienza funziona e lo stile è piuttosto crudo, come nella trilogia del Verbo e il Vuoto.

    Comunque se vuoi qualche consiglio su un fantasy originale, suggerisco la saga della Caduta di Malazan di Seven Erikson. Sono 10 lunghi volumi, in italiano tradotti solo 8 e mezzo, perché poi la casa editrice, Armenia, è fallita. Ma ora è rinata e le pubblicazioni riprenderanno entro la fine di quest'anno (tra l'altro col titolo della saga tradotto correttamente, ossia "Il libro Malazan dei caduti").
    Qui non ci sono ragazzini di campagna prescelti.
    Non ci sono ricerche di oggetti o altre simili imprese.
    Non ci sono elfi, nani, orchi e compagnia bella.
    In compenso ci sono centinaia di personaggi diversi fra loro e ben caratterizzati.
    Ci sono tantissime razze nuove e originali, cui si aggiungono popolazioni umane con usi e costumi diverse.
    C'è un'ambientazione grande quanto un'intero pianeta, con tre linee narrative principali (e moltissime linee narrative secondarie) che sono dal seso romanzo iniziano a convergere.
    E c'è anche tanta guerra.

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