mercoledì 23 gennaio 2013

Frankenweenie

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Frankenweenie è il nuovo/vecchio film di Tim Burton.
Si tratta della riedizione del secondo cortometraggio del regista, prodotto nel 1984 per la Disney.
Wikipedia riporta una interessante storia per questo cortometraggio di mezz'ora, in live action: in seguito al suo completamento Burton fu licenziato dalla Disney, che lo accusò di aver sprecato le risorse della compagnia. Il corto in realtà è molto carino, ma si vede che all'epoca la Disney era più "fiscale" e parlare di cadaveri resuscitati non rientrava nei suoi canoni. Fu solo in seguito al successo di Burton come regista di Batman e Beetlejuice-Spiritello porcello che la Disney accettò di recuperare il corto per abbinarlo al lancio di Nightmare before Christmas, nel '93.

Finalmente, con i mezzi (e i soldi) di cui dispone oggi, tim Burton è riuscito a recuperare quel vecchio progetto e a realizzarlo come avrebbe voluto fin dall'inizio: in stop-motion e come lungometraggio (non so bene come c'entri il 3D in questa equazione).



La storia è abbastanza semplice: un giovane appassionato di scienza di nome Victor Frankenstein ha come unico amico il suo cane Sparky. Quando questo morirà travolto da un'automobile, deciderà di mettere a frutto le sue conoscenze (oltre alla natura misteriosa ed esoterica dei fulmini che ogni notte flagellano la cittadina) per resuscitarlo. A questo punto, però, dovrà tenerlo nascosto, e non solo perché terrorizzerebbe chiunque lo riconosca: c'è una gara di scienze in vista nella scuola che Victor frequenta, e altri studenti sono decisi a rubare i suoi segreti...

Per fortuna sono riuscito a vederlo in 2D, quindi del 3D non so nulla. Non mi sembra di aver visto scene che potessero sfruttarlo come si deve, comunque.
La stop-motion ha sempre il suo fascino. Oltre all'ovvio (e bellerrimo) Nightmare Before Christmas, impossibile non ricordare Coraline e la porta magica, James e la pesca gigante (che però mischiava anche delle parti in live action), Wallace e Gromit-La maledizione del coniglio mannaro. Di Tim Burton, La sposa cadavere. Anche il recente Paranorman, di cui tutti dicono un gran bene, è animato usando la tecnica del passo uno (io non l'ho ancora visto). Non oso immaginare il lavoro che può esserci stato per muovere un dito per volta di tutti i personaggi.
Il bianco e nero è utilizzato sapientemente per creare atmosfere cupe o solari, alla bisogna, e aggiunge ulteriore fascino "retrò" alla pellicola.
Le musiche del solito Danny Elfman sono decisamente più ispirate che nei suoi ultimi lavori, si fanno notare non semplicemente accompagnando le scene ma sottolineandole e aggiungendo loro significato.
L'estetica "gotica" tipica di Tim Burton, che io ho sempre apprezzato particolarmente, questa volta si applica solo ai personaggi (dal design mooolto simile a quelli di La sposa cadavere): i fondali rappresentano realisticamente la classica periferia residenziale americana, i cui orrori celati Burton ha già esplorato in opere come Edward mani di forbice o Beetlejuice.

Burton infarcisce la pellicola di citazioni che tradiscono un grande amore per il cinema horror primissima maniera. Da Vincent Price a Cristopher Lee, non mancheranno omaggi anche a Godzilla e cose come le "scimmie di mare" o il pesce invisibile, che imperversavano negli annunci dei giornali degli anni '70, insieme ai mitici occhiali a raggi X.

Insomma, una bella storia narrata con ironia e semplicità, adatta per i bambini e con moltre strizzate d'occhio agli adulti.
Siamo decisamente sopra il capitombolo di Alice in Wonderland o l'inutile Dark shadows.

Eppure, eppure...
Non mi sento di annoverare questo film tra i migliori di questo regista così particolare. Il fatto è che non annoia, ci si diverte a scorpire le citazioni, eppure nemmeno ti "prende". Forse è il ritmo un po' lento per le tendenze cinematografiche odierne, o la mancanza di colpi di scena o di idee particolarmente accattivanti. Fatto sta che scorre via facilmente, ma non emoziona come vorrebbe.

Diciamo quindi che forse Burton si sta riprendendo dopo essersi lasciato affossare dalla voglia di fare film "commerciali". Speriamo che prosegua questo andazzo e torni a regalarci perle come Mars Attacks! o Big fish. Noi aspettiamo fiduciosi. Ma attento, Tim, che troppi passi falsi non verranno perdonati nemmeno a te!

Il Moro


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