lunedì 24 dicembre 2012

Auguri di natale

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Troppo da fare in questi giorni per poter seguire adeguatamente il blog. Roba da scrivere, regali da fare, lavori in casa che pare non debbano finire mai, e la preparazione per il pranzo coi parenti. Domani perciò non sarò online, quindi vi beccate i miei auguri oggi. Tiè, prendeteveli.


Fatevi un giro dopo il salto: troverete un po' di riflessioni personali, moralmente discutibili e mostruosamente ciniche, sul periodo più bello dell'anno!





L'altro giorno sono andato a fare la spesa, una spesa normale, non natalizia, nello stesso posto dove vado sempre e comprando sempre le stesse cose... spendendo però circa il 30% in più. Magia del natale?


Quando eravamo bambini il Natale era una festa meravigliosa. Il perché principalmente (secondo me) era che ci potevamo limitare a ricevere regali, senza l'obbligo di farli. Che figata. Da quando sono diventato un adulto responabile (see, buona questa...) tutto è più difficile. Soprattutto quando tu ti impegni, non tanto finanziariamente quanto in spremute di meningi e giri a vuoto per negozi, per fare un regalo adatto, e ti vedi tornare un maglione con caprette ricamate o, orrore, un profumo. Non voglio profumi. Non uso profumi. Ho addirittura una leggera intolleranza ai profumi (spesso mi fanno venire la nausea). Basta profumi! Mi lavo tutti i giorni!



Il natale è ormai una festa talmente commerciale che viene festeggiato anche dai non cristiani. In Giappone la popolazione cristiana è meno del 4%, eppure si cominciano a vedere decorazioni natalizie già all'inizio di novembre. La differenza con l'Italia è che in Giappone almeno non fanno nemmeno finta che sia una festività religiosa.



 Che Gesù non sia nato il 25 dicembre lo sanno tutti. La scelta (avvenuta circa nel 300 D.C.) è caduta su un giorno vicino al solstizio d'inverno perché nello stesso periodo  si celebravano molte festività pagane relative a culti legati al sole. Qui ce n'è una lista. Bisognava pur distrarre la gente dagli dei dei loro padri e spingerli a riservare le loro offerte ai templi cristiani, no? La chiesa ha inventato il marketing!



Pare che l'usanza di scambiarsi regali a natale derivi dal rito romano antico delle strenae quando, durante i saturnalia (feste dedicate al dio Saturno, dal 17 al 23 dicembre), ci si scambiava rami di alloro o di ulivo consacrati come augurio di prosperità per l'anno nuovo. Da qui il termine "strenna" natalizia. La tradizione fu inaugurata da Tito Tazio, che regnò su Roma insieme a Romolo, il quale raccolse il ramo di una pianta in un bosco sacro alla dea Strenia. Tra l'altro Tito Tazio è lo stesso genio che organizzò il ratto delle Sabine. Un bell'elemento, non c'è che dire, eppure ancora oggi continuiamo a seguire una tradizione creata da lui, nella nostra festa più importante.


«Papà, papà, è vero che gli uomini sono tutti più buoni?»
 «Non saprei, figliolo" rispose l'Orco Cattivo, mentre ne sgranocchiava uno dopo averlo intinto nella marmellata di castagne. «A me sembrano sempre uguali».




E dopo tutte queste carinerie, mi smentisco alla grandissima dicendovi che a me il Natale, in fondo, piace. Mi piace per l'aggregazione che crea, mi piace perché ci da una buona scusa per rivedere persone che, per pigrizia o per timidezza, non incontravamo da un po'. Il pranzo di natale ci dà una scusa per incontrarci con i parenti, gli stessi che non andiamo mai a trovare perché "non sapremmo cosa dirgli". Quante volte siete andati a trovare la vecchia zia? Eppure a lei avrebbe fatto così piacere! Noi stessi, spesso, vediamo come un'intrusione nella nostra privacy i parenti che vengono a suonarci alla porta. Certo, non dovremmo avere bisogno di una scusa per ritrovarli. Eppure molti di noi ce l'hanno, quel bisogno, e allora ben venga il natale.
E la messa di mezzanotte, o meglio, il ritrovo fuori dalla chiesa a funzione finita dove la pro loco offre panettone e vin brulè, è un bel momento per rivedere amici e conoscenti, e magari trovarvi bene con loro e chiedervi perché diavolo non vi sentite più da mesi.


Insomma, perdonate lo sproloquio e buon Natale a tutti, qualsiasi cosa significhi per voi!

Il Moro






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