mercoledì 21 novembre 2012

Real Steel

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Il film di oggi (o meglio: il film di ieri sera, visto che in genere parlo semplicemente dei film che guardo) è Real Steel, per la regia di Shawn Levi (Una notte al museo), con Hugh Jackman ed Evangeline Lilly. E' (vagamente) tratto da un racconto di Matheson intitolato Steel, credo di averlo letto ma non me lo ricordo per niente...

Ciàpa la trama brutalmente copincollata dal sito ufficiale:

Dreamworks Studios Presenta "REAL STEEL". Una grintosa avventura, ricca di brivido e azione, ambientata in un futuro non molto lontano dove il pugilato è divenuto uno sport altamente tecnologico, “Real Steel” è un film con Hugh Jackman nel ruolo di Charlie Kenton, un lottatore fallito che ha perso la sua occasione quando un robot d’acciaio alto due metri e mezzo e dal peso di oltre novecento chili, lo mette ko sul ring. Charlie non è altro che un piccolo agente, che guadagna quel poco che basta per mettere insieme pezzi di metalli di scarti per passare da un incontro di boxe all’altro. Quando Charlie tocca il fondo, a malincuore fa squadra con il figlio Max (Dakota Goyo) per costruire ed allenare un concorrente per il titolo. Dato che la posta in gioco nella pericolosa arena è aumentata, Charlie e Max, contro ogni previsione, giungono ad una nuova occasione per un ritorno.  




La cosa che fa più ridere è che la trama qui riportata (dal sito ufficiale, ricordo) è sbagliata!! C'è scritto che il protagonista è stato messo ko sul ring da un robot di 900 kg! Va beh, ovviamente non è così, è che ha smesso di fare il pugile quando sono stati introdotti i robot, molto più violenti e spettacolari, e il pugilato "umano" è praticamente morto. Da allora cerca di combattere con questi robot radiocomandati, ma l'ultimo in suo possesso viene distrutto per un suo stupido errore. Ormai è in mezzo a una strada, e come se non bastasse viene a sapere che la sua ex fidanzata, da cui ha avuto un figlio che ora ha 11 anni e che non ha praticamente mai visto, è morta. La zia del ragazzo ottiene l'affidamento, ma il protagonista si mette d'accordo con il ricco marito di questa (senza farlo sapere alla donna, ovviamente): 50.000 dollari per prendersi cura del ragazzo per due mesi, dando modo ai due riccastri di farsi le loro programmate vacanze in pace. Così si prende i soldi per comprare un altro robot, ma è costretto a prendersi anche il figlio.
Il ragazzo si fa coinvolgere nella vita del padre, e lo aiuta a rimettere in sesto un vecchio robot trovato in una discarica, che darà all'uomo un'occasione di riscatto.
Ma da dove l'hanno presa la trama quelli del "sito ufficiale"? Mah.

Partiamo subito col dire che è un film per famiglie, da vedere con i bambini. Bisogna mettere le mani avanti, perché visto con un'ottica "adulta" questo film non è un granchè.
Per dirne una, nel 2020, l'unica innovazione tecnologica sono i robot (utilizzati solo come pugili) e gli schermi dei cellulari e dei pc, che sono trasparenti (e quindi parecchio difficili da leggere, immagino). La figura della madre del ragazzo è completamente tralasciata. E' appena morta, ma il ragazzo non accenna mai a lei, e il padre dice giusto una mezza frase.
Il difficile rapporto padre-figlio è quanto di più americano si sia mai visto: ma possibile che in metà dei film americani ci sia un padre separato con un figlio di 11 anni (ha sempre 11 anni!) con un rapporto conflittuale dovuto al fatto che è stato sempre assente? I genitori americani saranno tutti così davvero? Sarà per questo che i loro figli vengono su obesi e guerrafondai (e vai di fiera degli stereotipi...)? E le madri dove sono? Non si parla mai delle madri!

Inoltre: non c'è nessuna ragione logica (e neanche una non tanto logica) per la quale questo robot debba vincere sugli altri. E' un modello standard senza niente di particolare, più avanti gli fanno qualche piccola modifica ma aveva cominciato a vincere già da subito. Inoltre si prende un sacco di mazzate da robot grossi il doppio di lui e si fa appena qualche ammaccatura, per poi stenderli tutti con giusto un paio di colpi. Solo nel combattimento finale prende un briciolo di logica, quando (occhio, orribile SPOILER) il padre prende il controllo diretto del robot che imita i suoi movimenti (fine SPOILER). Se avesse fatto così fin da subito avrebbe avuto un senso, ma prima vince e basta, e l'unica motivazione è quella addotta dal bambino secondo la quale quel robot ha un cuore.

La figura del "cattivo" è praticamente inesistente, a questo punto era meglio non metterlo. Il tizio che si vede all'inizio è inutile e fa una fine demenziale, e gli avversari con cui si scontra sul ring sono assolutamente leali, non ricorrono a colpi bassi o nefandezze in genere che avrebbero reso la trama più interessante (seppur già vista).

La trama generale ricorda moltissimo Over The Top. Il ragazzo ricco (ma in questo caso non viziato), il padre fallito, gli incontri sportivi come rivalsa... c'è anche il viaggio in camion!. Il combattimento finale richiama Rocky in più punti, ma potrebbero essere citazioni volute (quali l'avversario russo e la stoica resistenza per poi reagire scatenandosi in un colpo solo, anche l'invito a colpire ancora e -SPOILER-la vittoria finale ai punti dell'avversario mentre il protagonista è il vincitore morale acclamato dal pubblico-FINE SPOILER...).
La storia del vecchio robot-pugile obsoleto che viene recuperato e riportato a vincere contro modelli più moderni è la stessa di Kor-One, un vecchio fumetto di Ade Capone per i disegni di Roberto de Angelis, Fabio Bartolini, Fabio mantovani e David Messina (ma è possibile che anch'essa sia stata ispirata al racconto di Matheson, quello che non mi ricordo).
 Non c'è un momento emozionante, e i protagonisti non hanno praticamente nessuna vera difficoltà. Appena trovano quel robot va praticamente tutto liscio, e basta. Nessuna sorpresa, trama telefonata dall'inizio alla fine. Ed è pure lungo, più di due ore.

 Ora, dimenticatevi di essere adulti e di tutto quello che ho scritto qui sopra, e tornate ad essere bambini. Questo non è un film per adulti, e nemmeno per ragazzini: è un film per bambini, di età uguale o inferiore a quella del piccolo protagonista.
Da questo punto di vista, l'estrema semplicità della trama è un vantaggio: nessun bambino può perdere il filo, anche le produzioni animate della Dreamworks hanno trame più complesse. Ci sono buoni sentimenti. Non ci sono momenti drammatici che possano turbare le giovani menti degli imberbi spettatori. I ragazzini si possono affezionare al robot e simpatizzare con il protagonista, fantastico quando si scatena nei suoi balletti hip hop insieme all'amico metallico. I bambini lo apprezzeranno molto. Il problema principale è che non è stato pubblicizzato come un film "per bambini", e io stesso solo per caso non sono andato a vederlo al cinema.

Gli effetti speciali sono molto buoni, i robottoni sono sicuramente migliori di quegli ammassi di lamiere contorte dei Transformers, ed è anche resa molto bene la differenza tra il robot protagonista, molto "umano" nei movimenti, e i suoi antagonisti, con movenze molto più meccaniche, soprattutto il nemico finale, con le braccia a pistoni. Come dire che, nonostante l'evidente superiorità ed efficienza della macchina, è sempre e comunque il cuore umano a vincere.

Il nome del robot, Atom, è un chiaro omaggio al giapponese Atom Boy. L'anime tratto dal manga è stato il primo ad ottenere l'appellativo di "Anime" nella storia dell'animazione giapponese.


Insomma: consigliatissimo da guardare insieme ai figli, che probabilmente si scateneranno nel tifo per il robottone protagonista. Se non avete figli, non vi perdete niente di eccezionale.

Il Moro

P.S. Non c'entra niente, ma mi sembra gusto farmi un po' di pubblicità: l'avete letto il mio post precedente? L'avete votato il mio racconto su Realtà in gioco? NOO?? Bastava cliccare sul grosso "mi piace" sulla sinistra! Basta, non vi faccio più amici...

2 commenti:

  1. La cosa più fastidiosa per me, come hai detto pure tu, è che questo robot vince senza alcuna spiegazione logica. Io mi aspettavo da subito che il padre combattesse utilizzando la ''modalità ombra''... e invece il solo fatto di essere un robottino creato apposta per prenderle (immagino ce ne siano millemilioni quindi) lo fa un campione. Okkkkei...

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